Castelli: "Sul Polo Universitario tanto rumore per nulla"

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“Il cambio del direttore dei lavori al polo universitario era legittimo, l’Anac ha ritenuto perfettamente legittimo l’operato dell’ingegner Ballatori”.Così il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, commenta il pronunciamento dell’Autorità nazionale anticorruzione dopo la segnalazione inoltrata nel marzo 2015 da parte del consigliere comunale di minoranza Valentina Bellini.

L’esponente del Pd ascolano aveva accusato il responsabile del procedimento, ingegner Ballatori, di aver illegittimamente cambiato il direttore dei lavori al polo universitario, passando da Pierfilippo Melchiorre all’architetto Silvia Giacomini, assumendo che quest’ultima non poteva ricoprire tale ruolo in quanto membro della commissione aggiudicatrice dell’appalto. “L’Anac – sottolinea Castelli – ha esclusivamente rilevato una non conformità rispetto al codice degli appalti nell’affidamento di una serie di incarichi preliminari che l’ing. Ballatori aveva operato nel dicembre 2009″. Tale non conformità, tuttavia, è stata ritenuta dall’Anac espressamente riconducibile all’obiettivo che l’amministrazione comunale si era posta di assicurarsi prestazioni professionali di elevata qualità e soprattutto di non perdere il finanziamento di un’opera già programmata anni addietro.

UNA POLEMICA INUTILE – “Il principale tema accusatorio è stato rigettato dopo il gran polverone innescato dalla consigliera Bellini. che con la propria iniziativa ha cercato di strumentalizzare una polemica tutta interna ai dipendenti. In ogni caso, rispetto alle accuse della Bellini, è stata convalidata la piena legittimità delle procedure di gara ed è stata rilevata solamente un’irregolarità che in sè non ha prodotto alcun tipo di danno all’amministrazione. Una “non conformità” giustificata esclusivamente dall’esigenza di non perdere un importante finanziamento e subito rispetto all’annosa vicenda del polo universitario per la quale anche il Pd aveva richiesto tempi rapidi.

PER FARE CHIAREZZA – Il sindaco Castelli, soddisfatto per la chiarezza fatta sul caso, ritiene che tale vicenda sia nata da dissapori interni tra dipendenti comunali che poi hanno preso impropriamente la via politica: “L’Anac non ha dato corso ai rilievi esposti dal Pd. L’ingegner Ballatori ha ravvisato l’opportunità di effettuare singoli incarichi in ragione della specifica qualità architettonica del bene con una richiesta di specializzazioni importanti che ha poi portato a tale suddivisione. Prendiamo atto che l’Anac non considera praticabile tale procedura, ribadiamo però va precisato che il nostro dirigente ha operato in tal senso perchè voleva arrivare presto e bene alla realizzazione di un’opera che di fatto, oggi, è pienamente agibile e che, nonostante tanti gufi, da un anno ospita centinaia e centinaia di studenti.

IL RISCHIO CORSO – Il sindaco di Ascoli ha personalmente partecipato all’audizione con il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone ed ha ricostruito dettagliatamente le vicissitudini che stavano per determinare la cancellazione del finanziamento. Il rischio concreto era di perdere 7,5 milioni di euro fermi nei cassetti della regione dal 1999: “In appena cinque anni abbiamo definito le procedure, fatto il progetto, appaltato i lavori e consegnato l’intero complesso nel luglio scorso bruciando le tappe. Noi andiamo sul concreto, se vuoi risolvere realmente i problemi può capitare che l’amministrazione debba  prendere il toro per le corna e affrontare la giungla burocratica che ingessa l’Italia. L’aspetto principale del nostro operato è che abbiamo centrato l’obiettivo nell’interesse della comunità con un’opera apprezzata da tutti. E’ stato fatto tanto rumore per nulla ma del resto per il PD ascolano l’importante è il fango e non il bene pubblico. Lo stesso Comune di Ascoli Piceno ha chiesto a margine all’Anac se fosse possibile liquidare ai tecnici dell’amministrazione gli incentivi previsti dal codice degli appalati, la risposta è stata negativa. Il comune ovviamente si adeguerà a questa indicazione.
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