Celebrazione eucaristica il 24 settembre per le vittime del terremoto

Il 24 settembre prossimo, ad un mese esatto dal disastroso sisma che ha sconvolto l’Italia Centrale, si terrà a Borgo di Arquata del Tronto, una celebrazione eucaristica in suffragio delle vittime.

Un momento di preghiera nel quale verrà anche fatto un bilancio di quanto finora compiuto nella prima fase dell’emergenza e saranno presentati i progetti per il futuro. Lo ha annunciato il Vescovo di Ascoli Piceno Mons. Giovanni D’Ercole, al rientro dal Congresso Eucaristico Nazionale di Genova, portando la vicinanza dell’intera Chiesa Italiana alle comunità terremotate.

E’ stato commovente vedere in queste settimane la solidarietà venuta da ogni parte d’Italia mostrando il volto più bello di un Paese che, proprio nei momenti di difficoltà, sa compiere autentici miracoli di generosa dedizione – ha dichiarato Mons. D’Ercole – vorrei ringraziare, anche a nome dei terremotati, tutti coloro che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando, in particolare, la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, i sanitari, le Forze dell’Ordine, le Forze Armate, i volontari e le associazioni che hanno svolto e svolgono un lavoro straordinario nelle attività di soccorso e di assistenza. Il mio ringraziamento va anche a tutti i sacerdoti e religiosi della Diocesi che si sono mobilitati con grande fervore e sollecitudine. Ora la sfida è quella della ricostruzione non solo materiale, che è compito soprattutto delle Istituzioni, ma anche umana e sociale che ci deve vedere protagonisti tutti e, il 24 settembre, illustreremo progetti ed iniziative nelle quali vogliamo impegnarci, anche come Diocesi, perché quanto prima la zona colpita dal terremoto possa riprendere la sua vita con meno disagi possibili e nel modo migliore”.

Intanto quest’oggi, domenica 18 settembre, in tutte le chiese d’Italia la colletta verrà dedicata alle popolazioni colpite dal sisma per offrire un ulteriore gesto di solidale fraternità. “Invito – ha detto Mons. D’Ercole – le comunità parrocchiali della nostra Diocesi ad essere particolarmente generose dimostrando che, dai luoghi della sofferenza, può derivare un grande slancio di aiuto spirituale, morale e materiale. Un invito che rivolgo non solo ai credenti, ma a tutti coloro che credono nella solidarietà umana e sanno che soltanto i gesti concreti possono alleviare situazioni di incertezza e precarietà”.

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