"Follie Persistenti", arriva il reportage fotografico di Elena Amatucci

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Un’ultima esposizione fotografica conclude – prima della pausa estiva – la stagione espositiva dello Spazio NovaDea di Ascoli Piceno, la galleria all’interno di èquilibri (commercio equosolidale + Libreria Prosperi) in centro storico.

Sabato 4 giugno l’inaugurazione della mostra intitolata Follie Persistenti, un reportage fotografico realizzato da Elena Amatucci nell’ex ospedale psichiatrico di Teramo, abbandonato dal 1998. Le immagini proposte compongono un percorso che accompagna anche emotivamente lo spettatore alla scoperta di un passato spesso poco conosciuto e di uno scenario presente di angosciante desolazione.

LA MOSTRA – “Il mio progetto espositivo cerca di ricreare un viaggio all’interno delle mura dell’ex ospedale per coinvolgere lo spettatore nella vita dei malati in degenza (…) Ho camminato dentro all’ex ospedale psichiatrico, ho esplorato i mille ambienti che lo compongono e ho visto i segni della follia. Ciò che ho percepito con grande forza è come la vera follia  non fosse quella dei ricoverati, ma quella imperdonabile del personale, dell’istituzione stessa.
Una follia persistente che ancora oggi aleggia in quei corridoi”, spiega nel testo Elena Amatucci. Sarà possibile visitare la mostra fino a sabato 25 giugno dal lunedì al sabato con orario 9-13 / 16:30-20. L’ingresso è gratuito.

CHI E’ ELENA AMATUCCI – Elena Amatucci è nata a Rieti nel 1991. Fin da piccola appassionata di fotografia, si è diplomata presso l’Istituto Statale d’Arte “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno in Arte Applicata sez. Disegno Animato nel 2010 per poi frequentare l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove nel 2013 ha conseguito  la laurea triennale in Comunicazione Visiva Multimediale e successivamente, nel 2015, ha completato con il massimo dei voti il biennio di Fotografia discutendo la tesi dal titolo “Follie Persistenti: la psicologia nel fotografico”, in occasione della quale presso la stessa Accademia di Macerata ha allestito la mostra “Follie persistenti”.

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