A Colli del Tronto si accende il dibattito attorno all’Adriatica Bitumi

A Colli del Tronto si accende il dibattito attorno all’Adriatica Bitumi, azienda presente da anni sul territorio. Il sindaco Andrea Cardilli denuncia un clima di «strumentalizzazione elettorale», ricordando come l’impianto fosse operativo anche durante i governi a guida Pd, «senza che venissero presi provvedimenti».

Cardilli sottolinea come la questione ambientale non rientri nelle competenze del Comune, dal momento che sia Ast che Arpam hanno escluso impatti inquinanti significativi. Diverso invece il fronte della sicurezza: il primo cittadino richiama l’attenzione sul rischio di esplosioni, vista la vicinanza dell’impianto a un centro commerciale, a insediamenti artigianali e abitativi, oltre che all’area dove sorgerà un nuovo polo commerciale. «La nostra priorità – afferma – è la salvaguardia dell’incolumità pubblica».

Per affrontare il problema, l’Amministrazione ha chiesto alla Prefettura l’apertura di un tavolo tecnico, con l’auspicio di arrivare a una delocalizzazione. La Prefettura ha accolto l’appello, coinvolgendo anche i Vigili del Fuoco nelle valutazioni. «Se dovessero emergere rischi concreti per la popolazione – avverte Cardilli – il Comune non autorizzerà la riapertura dell’impianto».

Il Sindaco ha voluto anche rassicurare i cittadini sugli esiti delle verifiche condotte dall’Arpam dopo l’incendio del 9 agosto, che aveva interessato una fresa mentre l’azienda era chiusa e con i silos vuoti. I rilievi, spiega, hanno escluso conseguenze sulla qualità dell’aria: «I valori rilevati – ha comunicato l’Arpam – non risultano significativi ai fini di un’alterazione dello stato atmosferico».

Da parte del Primo cittadino arriva infine un appello a non trasformare la tutela dell’ambiente in terreno di scontro politico: «La difesa del territorio è un impegno serio e continuo, non uno strumento di polemica a seconda delle convenienze».

 


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