Acquaroli: “Abbiamo ereditato le Marche retrocesse, ora c’è inversione tendenza”

“L’eredità di una regione “rassegnata, isolata e umiliata da anni di inerzia di delusioni, di insuccessi” nella quale “non si riusciva più a credere in un rilancio vero” e, nel 2018, “retrocessa in Europa a regione in transizione”; poi l’azione della giunta di centrodestra che ha segnato “un’inversione di tendenza” anche nella crescita del prodotto interno lordo rispetto ai precedenti cinque anni.

Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli,ieri ad Ascoli  con tutte le forze di coalizione, in vista delle elezioni del 28 e 29 settembre in cui la sfida sarà in particolare con il candidato di centrosinistra, l’europarlamentare Matteo Ricci.

Acquaroli ha ricordato il contesto nel quale si insediò nel 2020: la pandemia da Covid-19″, le due guerre, i rincari energetici: “nonostante tutto abbiamo creato i presupposti per un’inversione netta di tendenza – ha sottolineato Acquaroli – e abbiamo addirittura visto continuare a crescere l’internazionalizzazione del 14% rispetto al 2019: risultati che vengono in uno scenario cambiato radicalmente ma che vedono la regione coesa compatta dare una visione alla sua capacità produttiva e ritrovarsi rispetto alle sfide da compiere in futuro”.  “Nei cinque anni precedenti – ha affermato il presidente – la nostra regione era penultima per crescita di Pil, in questi cinque anni noi siamo la seconda regione dietro al Lazio per la crescita del pil; siamo la prima tra le regioni del Centro Italia per la differenza di crescita di quella capacità produttiva che noi abbiamo cercato di costruire in questi anni”.


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