Ad Ascoli l’Assemblea annuale della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, intitolata “Le Marche che costruiscono”

Si è tenuta ieri mattina, nella prestigiosa Sala della Ragione del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, l’Assemblea annuale della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, intitolata “Le Marche che costruiscono”. Un titolo emblematico, che ha accompagnato i numerosi partecipanti in un percorso tra passato, presente e futuro dell’ingegneria, tra tecnica, cultura e visione strategica. L’evento si è aperto con la sessione riservata agli adempimenti statutari della Federazione. Il presidente regionale Ing. Massimo Conti ha introdotto i lavori, cui è seguita la presentazione del bilancio consuntivo 2024 e del preventivo 2025 da parte del tesoriere Ing. Fabio Serpilli. Entrambi i documenti sono stati approvati all’unanimità. Nella sua relazione, il presidente Conti ha ripercorso la missione e le attività della Federazione, fondata nel 1976, sottolineandone il ruolo di raccordo tra i territori e di interlocutore autorevole nelle dinamiche di trasformazione infrastrutturale e sociale delle Marche. La seconda parte della mattinata si è sviluppata sotto forma di convegno pubblico, moderato dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi, che ha condotto gli ospiti in una riflessione multidisciplinare sul valore dell’ingegneria come strumento di lettura e governo del cambiamento.

Dopo i saluti iniziali del sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, del consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri Alberto Romagnoli, del presidente dell’Ordine Ingegneri di Ascoli Piceno Cristoforo E. Weldon, del presidente del Consiglio Regionale delle Marche Dino Latini e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno Maurizio Frascarelli, è intervenuto Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, seguito dal provveditore interregionale alle opere pubbliche per Toscana, Marche e Umbria Giovanni Salvia e dalla sottosegretaria al MEF On. Lucia Albano, che ha evidenziato il ruolo centrale della progettualità marchigiana nelle politiche infrastrutturali nazionali.

La sessione ha ospitato anche due prestigiosi interventi di taglio culturale e accademico: la professoressa Maria Raffaella Ciuccarelli (UNIMC) ha tracciato il legame tra il patrimonio archeologico piceno e la pianificazione del territorio, mentre la professoressa Tullia Iori, prorettrice alla Didattica dell’Università Roma Tor Vergata, ha offerto una lettura storica dell’ingegneria italiana e della sua evoluzione nel tempo. Ampio spazio è stato riservato al racconto delle esperienze progettuali e gestionali dei capoluoghi marchigiani, con il contributo di Maurizio Severini (Pesaro), Stefano Capannelli (Ancona), Cristiano Lucchetti (Macerata), Alessandro Paccapelo (Fermo) e Ugo Galanti (Ascoli Piceno), protagonisti di interventi legati ai programmi PINQuA e PNRR. Sulla stessa linea, l’intervento di Nando Goffi, direttore del dipartimento Infrastrutture della Regione Marche, ha evidenziato la necessità di sinergie stabili tra enti locali e tecnici, mentre Rosella Bellesi ha portato la voce della Soprintendenza per sottolineare il valore della tutela integrata nel disegno urbano. Ha chiuso la carrellata tecnica l’intervento di Christian Cipriani, BIM Manager del Provveditorato MIT Toscana Umbria Marche sede coordinata di Ancona, con un focus sulle tecnologie digitali nella progettazione. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’on. Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, entrambi collegati in video da remoto, hanno ribadito l’importanza dell’ingegneria come leva per la transizione territoriale e ambientale. Dopo gli interventi di Marco Trovarelli, direttore ufficio speciale per la ricostruzione regione Marche e Stefano Babini, vicecommissario per l’alluvione Marche, le conclusioni della giornata sono state affidate al Sen. Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Ricostruzione post-sisma, che ha posto l’accento sulla governance della trasformazione e sulla strategia delle aree interne, delineando un modello di intervento sistemico e replicabile.

All’Assemblea hanno preso parte, con la loro significativa presenza istituzionale, anche l’Ing. Maurizio Paulini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Macerata e dirigente della ricostruzione pubblica post-sisma, e l’Ing. Renato Morsiani, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Pesaro e Urbino, a testimonianza del sostegno unitario della categoria alle sfide infrastrutturali regionali. Si ringraziano inoltre per la partecipazione i presidenti degli Ordini degli Architetti Dario Nanni (Ascoli Piceno), Barbara Baiocco (Macerata) e Rossella Di Simone (Fermo), segno tangibile del dialogo sempre più stretto tra professioni tecniche nella progettazione del futuro delle Marche. “Questa Assemblea ha rappresentato un momento centrale per la vita della nostra Federazione: uno spazio di sintesi, di confronto e di orientamento condiviso. Qui si intrecciano passato e futuro, con uno sguardo che parte dalle radici profonde della nostra identità territoriale – come quelle della civiltà picena – attraversa le grandi opere che hanno segnato il Novecento, e arriva fino alle sfide cruciali del presente“ – “ha dichiarato il presidente di Feding Marche Massimo Conti – “Oggi le Marche sono un territorio in trasformazione, protagonista di interventi avanzati in ambito infrastrutturale, nella ricostruzione post-sisma e nella risposta all’emergenza climatica. Un modello che ci sta collocando come riferimento nazionale, grazie anche alla nuova generazione di professionisti che stiamo formando, capaci di affrontare con strumenti evoluti le complessità del costruire e del proteggere. È questa, per noi, la vera forza dell’ingegneria: unire sapere tecnico e responsabilità civile per costruire territori più sicuri, sostenibili e consapevoli”.


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