Adesso basta, è davvero troppo: l’Ascoli deve farsi sentire

Adesso però bisogna farsi sentire

Perché dopo una gara rovinata in questo modo da un pessimo arbitraggio, l’Ascoli deve alzare la voce. Per bocca del presidente Bellini, del ds Marroccu, di Lovato o dei soci. Qualcuno deve farsi sentire.

Non si può andare avanti così. Perché passi il tocco di mano di Acosty che ha regalato tre punti al Latina. Passino anche i due rigori assegnati al Modena (e quello non dato al Picchio nella stessa partita). Passi pure il no-gol assegnato a Ciano nella gara d’andata contro il Cesena. Adesso però basta. Giocare in 9 contro 11 dopo soli 24’, con un rigore più che dubbio assegnato ai padroni di casa e un altro piuttosto solare negato all’Ascoli, è davvero troppo.

Una gara che sarebbe potuta essere bella, bellissima. Almeno per la cornice nella quale si è disputata. Oltre 1000 tifosi giunti dal Piceno, quasi 12mila quelli totali al ‘Manuzzi’. Un tifo da serie A, da una parte e dall’altra. Per il Picchio, che ieri ha disputato una delle trasferte più vicine a casa e che è stato supportato per tutti i 90’ da un pubblico spettacolare. Per il Cesena, che in A ci vuole tornare e tra le mura amiche può contare sempre e comunque sul calore dei propri sostenitori (oltre 8000 gli abbonati). Una gara che il Cesena avrebbe potuto vincere senza aiuti. Vuoi per come era scesa in campo la squadra di mister Drago, vuoi per il divario qualitativo delle due rose. Invece – purtroppo – la gara non si è praticamente disputata. Espulsione, rigore, ammonizione per proteste. Poi nuova ammonizione ed espulsione, ancora proteste ed ‘espulsione’ anche per Marroccu. Match terminato in 24’.

Dispiace per la squadra, che si è ritrovata in un batter d’occhio a disputare poco più di un’amichevole e – parole di Milanovic a fine gara – “a fare un allenamento per la fase difensiva”. Ma soprattutto dispiace per i tifosi. Che per questa trasferta – pur ‘vicina’ che voglia essere – hanno impegnato un’intera giornata e pagato il prezzo del biglietto per una gara che – lo ripetiamo – non è stata praticamente disputata. Ecco perché la società deve far sentire la propria voce. Nessuno vuole favoritismi, ma almeno un trattamento alla pari delle altre squadre.

Ora comunque bisogna guardare avanti. La società ha ancora l’intera giornata di oggi e fino alle 23 di domani per perfezionare la rosa a disposizione di mister Mangia con gli ultimi movimenti di mercato. Poi – dal 2 febbraio – sarà solo calcio giocato. E allora testa al Latina: al Del Duca sabato pomeriggio c’è uno scontro salvezza da non fallire.

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