Aquila Nera, Manni resta in carcere

Il Tribunale della Libertà dell’Aquila dice no alla libertà di Stefano Manni, l’uomo arrestato a dicembre con l’accusa di essere a capo di un’organizzazione segreta di stampo neofascista.Da circa una settimana Manni si trova rinchiuso nel carcere di Alessandria. Per i giudici del Riesame ancora non ci sono i presupposti per concedere i domiciliari. Secondo l’avvocato Mauro Gionni, difensore dell’arrestato, la nuova ordinanza contiene degli elementi che aggraverebbero la posizione di Manni. Su tali temi però, l’avvocato ascolano sostiene che il suo assistito non sia stato mai ascoltato dal Gip.

LA LETTERA- Nel frattempo Manni dalla sua cella ha scritto una lettera da lui definita una “presa di coscienza e dissociazione”, in cui si rivolge a tutte quelle persone che in questi mesi hanno conosciuto questa vicenda giudiziaria, per la quale prova forte vergogna. Infine ripercorre le tappe degli ultimi anni che lo hanno portato dietro le sbarre con l’accusa di aver costruito una pericolosa attività eversiva.


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