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Area di crisi, al Piceno vanno 5,857 milioni di euro
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La Giunta regionale ha ripartito i 17 milioni di euro che il Por Fesr Marche assegna alle tre aree di crisi industriale presenti sul territorio: Piceno, provincia di Pesaro e Urbino, ex A. Merloni. All’area di crisi del Piceno vanno 5,857 milioni, a quella di Pesaro e Urbino 5,623 milioni, alla ex A. Merloni 5,519 milioni. L’assegnazione destina 3 milioni a ciascuna area (per un totale di 9 milioni), mentre i rimanenti 8 sono assegnati, percentualmente, sulla base dei tassi di disoccupazione dei Comuni di ciascuna area. Le risorse destinate al Piceno saranno disponibili, però, solo alla sottoscrizione dell’Accordo di programma con il ministero dello Sviluppo economico, relativo al progetto di riconversione e riqualificazione dell’area di crisi complessa Piceno-Val Vibrata.
Il Por (Programma operativo regionale) ha individuato tre aree d’intervento. Quella in provincia di Ascoli Piceno ha registrato sia una forte riduzione del Pil pro-capite rispetto al dato regionale, sia un tasso di disoccupazione elevato (11%). Il Ministero ha anche riconosciuto la “crisi complessa” richiesta dalla Regione Marche, insieme all’Abruzzo. L’area del Fabrianese ha risentito della crisi dell’ex A. Merloni, con la necessità di ricollocare oltre 1.500 lavoratori (compresi quelli fuori regione). Raccoglie 56 comuni (tasso di disoccupazione del 9,7%) a cavallo tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro, individuati nell’Accordo di programma con i ministero dello Sviluppo economico. L’area del Pesarese ricomprende 30 comuni (tasso di disoccupazione del 10,1%), individuati dalla Regione stessa nel 2015
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