Articolo 1 Mdp interviene sulla discussione tra opposizioni alla Festa Rossa

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Luca Spadoni e Giorgio Mancini del comitato promotore Art.1 movimento democratico e progressista esprimono alcune note a margine del dibattito tra le forze di opposizione tenutosi qualche giorno fa alla Festa Rossa.

“C’è l’opinione diffusa che l’amministrazione Piunti – affermano gli esponenti di Mdp – in questo anno e spiccioli di inizio mandato sia così priva di iniziativa e di realizzazioni da non consentire all’opposizione di fare il suo mestiere. La stessa campagna   “nothing festival” di R.C. incarna questa opinione. Non siamo completamente d’accordo. Se sotto il profilo delle opere pubbliche sicuramente Piunti non ha fatto molto (se non completare quanto già messo in cantiere dalla precedente amministrazione), sotto altri profili la nuova amministrazione ha dato segnali forti e dettato scelte ben precise sul futuro della città.

La proposta di project financing della piscina – continuano Spadoni e Mancini – in cui grossa parte della remunerazione dell’intervento privato deriva dalla concessione per 45 anni della gestione dell’impianto, il nuovo regolamento sui servizi educativi comunali, che ha consentito la sostanziale privatizzazione dell’asilo nido di Via Mattei, il nuovo regolamento sulla palazzina Azzurra, che apre alla possibilità di un’utilizzazione commerciale da parte dei privati, le recenti proposte sull’utilizzo dell’ex IAT, la concessione gratuita con servizi annessi per due mesi del giardino della ex gil alla UCI Cinema, ecc.Non è secondo noi casuale che anche il programma delle manifestazioni dell’estate abbia visto la sostituzione di iniziative gratuite (Mare Moto, Ferrè) con  spettacoli a pagamento. Tali scelte danno il senso della chiara cifra “ideologica” dell’amministrazione Piunti:  non una equilibrata collaborazione con il privato per la realizzazione di opere utili per la città, ma una brutale privatizzazione di servizi pubblici, senza alcuna garanzia per l’interesse collettivo e con totale asservimento alle esigenze del privato. E “niente” non è. È del tutto evidente che anche le cosiddette “non decisioni” costituiscono precise e inequivocabili scelte politiche. La rinuncia al progetto SPRAR per l’accoglienza dei rifugiati è infatti una chiara scelta politica dell’amministrazione Piunti. Sotto altro profilo la totale scomparsa dal panorama della discussione politica  del tema della mobilità alternativa, del miglioramento della qualità dell’aria e della lotta all’inquinamento, stanno ad indicare la precisa scelta di perseguire obiettivi di segno radicalmente opposto e sicuramente meno disturbanti per alcune fasce dell’opinione pubblica cittadina.

Di fronte a tutto questo cosa deve fare l’opposizione? A nostro parere – chiosano i due – innanzitutto uscire dall’idea che l’amministrazione Piunti si consumerà lentamente al fuoco del suo presunto nichilismo. In secondo luogo fare un’analisi oggettiva di quello che è accaduto nelle comunali del 2016, anche qui abbandonando l’idea, ancora molto diffusa, che la sconfitta sia stata un incidente di percorso dovuto all’azione di pochi franchi tiratori o traditori della causa, ma prendendo coscienza del fatto che quello proposto dal centrosinistra era un progetto politico sbagliato e confuso nei programmi e nelle persone che lo avrebbero dovuto incarnare. Infine occorre la consapevolezza  che un’azione di opposizione comune non si trasforma automaticamente in una proposta di governo alternativo della città: per questo occorre una chiara e precisa elaborazione di programmi e obiettivi; la creazione di luoghi di discussione franca e reale sul futuro della città; la selezione di una classe dirigente che sia capace non solo di “acchiappare” voti ma di attrarre intelligenze e professionalità indispensabili al successo di un ambizioso progetto politico”.

 


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