C’è delusione in casa Ascoli dopo la sonora sconfitta tra le mura amiche subita contro il Cesena. Una sconfitta che da un lato ha tante attenuanti, dall’altro evidenzia dei limiti della squadra senza quei 4-5 elementi chiave che ieri erano assenti.

MANCANZA DI QUALITA’ – Nel primo tempo l’Ascoli, pur non creando tante palle goal, ha disputato una buona prestazione, tenendo in modo egregio il campo e non rischiando nulla. I romagnoli hanno provato fortuna soltanto con qualche tiro da fuori e nulla più. Quello che è mancato alla squadra in mezzo al campo è stato un palleggiatore in grado di dare quel tocco di qualità alla manovra e inventarsi una giocata. Qualità che possiedono Giorgi, Grassi, Bellomo, tutti giocatori che ieri erano fuori per infortunio. L’affiatamento della coppia Cacia-Petagna non è ancora dei migliori, purtroppo l’assenza di Leo Perez è risultata determinante. Riguardo il bomber bolognese la condizione fisica è ancora molto precaria, condizione che può migliorare soltanto giocando e acquisendo ritmo partita.

DISASTRO GUARDALINEE – Il sig. Marco Citro di Battipaglia ieri ne ha combinate di tutte i colori. Nel primo tempo alza la bandierina per un presunto fuorigioco completamente inventato. Nella ripresa combina la frittata assegnando il primo goal al Cesena quando la palla non aveva neanche minimamente varcato completamente la linea di porta. Fosse Farina un bravo designatore lo rispedirebbe in campo a Natale.

MODULO – Anche ieri Petrone è stato costretto a riproporre il 3-5-2. La mancanza di un ulteriore trequartista di qualità disponibile in rosa obbliga il tecnico a non poter schierare il 4-3-1-2, uno scacchiere provato dalla squadra per tutto il ritiro. Il 3-5-2, rispetto al 4-3-1-2, è un modulo molto più difficile da applicare e per funzionare ha bisogno che i meccanismi siano interpretati nel migliore dei modi. Petrone, per necessità virtù, ha avuto poco tempo per amalgamare la rosa, quindi è normale che almeno inizialmente ci siano delle difficoltà tattica.