Ascoli, il calendario sembra favorevole: la salvezza si deciderà al Del Duca
Guardare al 2016 con maggiore ottimismo.
E’ questo il buon proposito dell’Ascoli per l’anno nuovo.
Se il 2015 è stata un’annata da ricordare, culminata con il ritorno in B dopo due stagioni nell’inferno della Lega Pro, nel 2016 il Picchio dovrà difendere con le unghie e con i denti quanto di buono conquistato la scorsa estate. Per non vanificare tutti gli sforzi, i bianconeri sono chiamati a mantenere la categoria. Perché dopo essere faticosamente tornati in cornici come il San Nicola di Bari, ripartire da stadi semi vuoti e senza ‘blasone’ sarebbe davvero un duro colpo da digerire.
SALVEZZA A QUOTA… – L’Ascoli non potrà dunque assolutamente fallire il girone di ritorno per conquistare la tanto sospirata salvezza. Le ultime due vittorie consecutive contro Livorno e Spezia – oltre a ridare morale alla squadra e a far chiudere nel migliore dei modi il 2015 – hanno permesso al Picchio di abbandonare momentaneamente la zona playout. I bianconeri sono a quota 23, ma – a guardare le statistiche delle ultime stagioni – i ragazzi di mister Mangia dovranno fare almeno due o tre punti in più rispetto al girone d’andata per mantenere la serie cadetta. Nel 2014/15 infatti Modena e Virtus Entella si giocarono la salvezza ai playout dopo aver terminato la stagione a quota 47, nel 2013/14 gli stessi 47 punti costrinsero il Varese allo spareggio col Novara (44). Anche all’Empoli nel 2011/12 non furono sufficienti 47 punti per festeggiare la salvezza diretta, i toscani dovettero conquistarla ai playout contro il Vicenza. Un solo mattoncino in più bastò invece al Lanciano nel 2012/13: gli abruzzesi chiusero il torneo con 48 punti ed evitarono lo spareggio in virtù delle cinque lunghezze di distanza dal Vicenza quartultimo.
UN CALENDARIO FAVOREVOLE? – Ma si sa, ogni stagione ha una storia a sé e sui numeri non si può fare un cieco affidamento. Nel 2010/11 l’Albinoleffe fu costretto ai playout nonostante i 49 punti totalizzati in campionato, nel 2009/10 Triestina e Padova si giocarono la permanenza in B dopo aver entrambe conquistato la bellezza di 51 punti nel torneo. L’Ascoli – per evitare problemi – dovrà fare qualcosa di più nel girone di ritorno rispetto a quanto fatto vedere in questa prima parte di Lega B. E le condizioni sembrano esserci tutte. Classifica alla mano, al Del Duca si giocheranno moltissimi scontri diretti fino al termine del torneo. Tutte le squadre attualmente “sotto” il Picchio (Como, Lanciano, Salernitana, Vicenza e Latina) dovranno infatti venire nel Piceno ad affrontare la truppa di mister Mangia. Anche il Livorno – alla pari con i bianconeri in questo momento – sarà atteso dalla trasferta nelle Marche, al Del Duca arriverà infine pure il Modena (attualmente a +1 sull’Ascoli). Vero che il Picchio sarà costretto a trasferte difficilissime contro squadre d’alta classifica come Crotone, Novara, Pescara, Brescia e Cesena, ma la salvezza verosimilmente si deciderà negli scontri diretti. Ecco perché il calendario sembra – se non sorridere – almeno essere leggermente favorevole ai bianconeri. Ma – come sempre – numeri, cabala e statistiche non bastano. A decidere chi resterà in B e chi sprofonderà in Lega Pro sarà il categorico verdetto del campo.
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