Ascoli, manca ancora il killer instinct. Ma è questa la strada giusta

[xyz-ihs snippet=”Banner-monetizzato-post”][xyz-ihs snippet=”Banner-monetizzato-mobile-alto”]

Si poteva vincere, questo è sicuro. Sia perché si era passati in vantaggio, sia perché – subito dopo il pari veneto – i bianconeri erano rimasti in superiorità numerica. Ma va benissimo così. Altro punto pesantissimo per il Picchio, striscia di risultati utili consecutivi che si allunga a 11 (undici). Come ad Ascoli in B non si vedeva da tempo immemore. E allora non si può non essere soddisfatti. +7 sui playout (in attesa della gara odierna del Pisa), altro mattoncino vitale nella corsa alla salvezza.

Due aspetti a nostro avviso evidenziano il grande passo in avanti fatto con mister Aglietti rispetto alla gestione Petrone. In primis il gioco. L’Ascoli affronta tutte le avversarie a viso aperto. Sia in casa sia in trasferta, finalmente i tifosi possono essere soddisfatti di un Picchio che non ha paura di giocarsela con chiunque. A volte va male, altre meglio. Ma nessuna avversaria finora è riuscita a vincere agilmente contro i bianconeri. Nessuna. Neppure il Verona, che nonostante l’1-4 rifilato all’Ascoli aveva rischiato di chiudere addirittura sotto 2-0 il primo tempo. Poi l’espulsione di Addae cambiò tutto, ma questa è storia passata. Quest’Ascoli piace. Fa errori, sia chiaro. Pecca di inesperienza, a volte pure di un pizzico di presunzione. Altre volte – troppe volte – non riesce a chiudere la partita. Manca ancora quel killer instinct che trasformerebbe una buona squadra in un’ottima squadra. Ma il lavoro fatto da mister Aglietti è sotto gli occhi di tutti. L’Ascoli finalmente gioca a calcio. Fraseggi, scambi nello stretto, uno-due, sovrapposizioni, impostazioni di manovra palla a terra. Questo è il pallone.

Il secondo: gli scontri diretti per la salvezza. Lo scorso anno il Picchio fu costretto a conquistare un punto più di tutte le avversarie in lotta per la permanenza in B per evitare i playout. Sconfitte casalinghe con Pro Vercelli, Livorno, Vicenza e pesanti ko in trasferta con Lanciano, Latina, Salernitana e Modena complicarono non poco il rush finale di stagione. L’ultima giornata fu al cardiopalmo, col Picchio di scena a La Spezia ma con occhi e orecchie collegati pure su altri campi. L’Ascoli alla fine chiuse a 47, ma in caso di arrivo a pari punti con Latina (46), Pro Vercelli (46), Salernitana (45)  o Lanciano (44) sarebbe stata in svantaggio. A oggi invece – anche se il campionato è ancora lunghissimo – gli scontri diretti sorridono al Picchio. Pro Vercelli e Vicenza saranno eventualmente costrette a fare un punto in più dell’Ascoli in caso di arrivo a pari merito al termine del torneo, bianconeri in parità invece col Trapani (ma molto avanti nella differenza reti generale, 0 per il Picchio e -15 per i siciliani). Un aspetto tutt’altro che marginale.

E allora va benissimo così. Un punto in trasferta contro una diretta avversaria, ora testa al Pisa per non fallire un altro scontro salvezza. Che poi ci sia rammarico per una gara che poteva finire diversamente è anche giusto. Anzi, bisognerebbe preoccuparsi se così non fosse. Perché vorrebbe dire che la squadra senta già aria di appagamento e che pecchi in cattiveria e in voglia di far bene. Fortunatamente non è così. E allora lo ripetiamo per l’ennesima volta. Pareggio molto positivo contro il Vicenza, si sale a +7 sui playout. Dopo 26 giornate, lo scorso anno l’Ascoli aveva 28 punti in classifica (e non 34 come oggi). I bianconeri erano 18°, in piena zona playout. I tifosi avevano chiesto un campionato più tranquillo rispetto a quello passato. La squadra sta ampiamente eseguendo. Questa è l’unica cosa che conta.

A salvezza acquisita si potranno fare altri ragionamenti ed eventualmente – perché no – sognare. Ma questa squadra, è bene ricordarlo, è stata costruita per restare in B, non certo per andare in A. Ora sotto col Pisa. Non bisogna fallire al Del Duca, per mettere ulteriore distacco tra sé e la zona rossa. Perché poi arriverà un periodo di sfide tutt’altro che semplici. E con una classifica così corta basta poco per tornare con l’acqua alla gola. -16 ai 50 punti che verosimilmente garantiranno la permanenza in cadetteria. Testa solo a questo obiettivo.   

[xyz-ihs snippet=”Native”][xyz-ihs snippet=”Banner-Mobile-Medio”]


Articolo Precedente

"Un cuore grande", scopriamo insieme 'Ama Aquilone Onlus"

Articolo Successivo

VIDEO - Primavera, gli highlights di Ascoli-Sassuolo