Ascoli, mercato da punto interrogativo. Ora parlerà il campo

Triplice fischio, la sessione estiva di calciomercato si è definitivamente – e finalmente – conclusa.

Le ultime ore di trattative hanno portato in casa Picchio Andrea Favilli, talentuoso attaccante classe ’97 prelevato dal Livorno con la formula del prestito oneroso (con diritto di riscatto in favore dell’Ascoli fissato a 3 milioni).

Il mercato non ha però convinto appieno tutti i tifosi. Da una parte c’è chi si dice soddisfatto del lavoro compiuto dal ds Giaretta, dall’altra chi si aspettava l’arrivo di qualche ‘nome’ più altisonante. Ammesso e non concesso che poi i giocatori più conosciuti facciano davvero la differenza (Bellomo e Antonini docet), andiamo ad analizzare in che modo l’Ascoli si affaccia al nuovo campionato di B dopo il pari all’esordio con la Pro Vercelli.

PORTIERI

Tra i pali si riparte da Ivan Lanni. Nonostante i tanti – troppi – gol subiti la scorsa stagione dai bianconeri, il numero uno è stato sempre tra i migliori in campo nell’arco del torneo. La sua conferma è di certo un aspetto positivo. Riccardo Ragni sarà il vice, dopo la poco positiva esperienza di Svedkauskas qualche mese fa. Terzo Vincenzo Venditti, promosso dalla Primavera e del quale si parla un gran bene.

DIFENSORI

Qualche incognita nel pacchetto arretrato. Se non altro per quanto riguarda la difesa centrale: Augustyn (con trascorsi in serie A) e Gigliotti (punto di forza del Foggia in Lega Pro) partono – sulla carta – come titolari. I continui acciacchi fisici che li hanno però accompagnati nel corso della loro carriera non possono di certo far dormire sonni tranquilli. Anche perché le alternative sono Mengoni e Cinaglia: giocatori che hanno contribuito alla risalita del Picchio dalla Lega Pro e che hanno tutte le intenzioni di dimostrare di poter dire la loro anche in B, ma che sicuramente non sono il ‘top’ per la categoria. Poi il mistero Iotti, mai utilizzato la scorsa stagione e che dovrà convincere mister Aglietti a dargli una chance quest’anno. Meglio invece sulle corsie esterne. Almici garantisce quantità e qualità sulla corsia destra, Pecorini è una valida alternativa per impegno e dedizione. A sinistra Mignanelli sarà il titolare, Felicioli il giovane che potrà crescere sotto le attente direttive del tecnico.

CENTROCAMPISTI

C’è qualità, ma forse mancano le alternative nel reparto di centrocampo. Giorgi, Carpani, Bianchi e Addae sono stati confermati, i giovani Hallberg e Cassata gli innesti portati da Giaretta. 6 giocatori per 3 posti, un po’ pochino a lungo termine. Anche perché i nuovi arrivati potrebbero dover saltare qualche gara per rispondere alle chiamate delle rispettive nazionali, e di certo la fragilità fisica di Giorgi non la scopriamo oggi noi. Qualche tassello in più avrebbe sicuramente potuto far comodo.

ATTACCANTI

Il reparto meglio fornito allo stato attuale. Il 4-3-3 che ha in mente mister Aglietti ha sicuramente valide alternative, in particolar modo sugli esterni. Gatto, Jaadi, Lazzari e Orsolini garantiscono freschezza e capacità di saltare l’uomo nell’uno contro uno, un dettaglio non di poco conto. Davanti c’è bomber Cacia, con l’ultimo arrivato Favilli che potrà imparare molto da uno degli attaccanti più forti della categoria. Senza dimenticare Perez e Jallow.

AL CAMPO IL GIUDIZIO – Il giudizio finale, come sempre, lo darà solo il campo. Certamente un innesto in più a centrocampo e uno in difesa avrebbe dato maggior sicurezza, ma tant’è. L’età media di 24,2 anni è tra le più basse della Lega B (solo Pro Vercelli – 24,1 – e Brescia – 22,7 – sono più giovani). Un’arma potenzialmente a doppio taglio: da una parte ragazzi terribili pronti  a dare l’anima per mettersi in mostra e dimostrare di poter giocare in cadetteria, dall’altra possibilità di peccare d’esperienza e non reggere l’urto di un campionato comunque molto difficile. Starà allora agli esperti – vedi Lanni, Mengoni, Bianchi, Giorgi e Cacia su tutti – dare consigli utili ai più piccoli e tenere a galla la barca qualora dovessero esserci momenti di difficoltà. Il mix di giovani e ‘maturi’ è stato fatto, ora saranno il campo e i risultati a parlare.

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