Ascoli si ferma, lacrime e dolore ai funerali delle vittime
Strazio e dolore questa mattina ai funerali delle vittime marchigiane del terremoto.
“Le torri campanarie, che hanno dettato i ritmi dei giorni e delle stagioni, sono crollate, non suonano più. Tutto ormai è polvere. Eppure, sotto le macerie, c’è qualcosa che ci dice che le nostre campane torneranno a suonare”. Lo ha detto il vescovo Giovanni D’Ercole ai funerali delle vittime del terremoto celebrati ad Ascoli Piceno. “La solidarietà ci consente di affrontare insieme le difficoltà e costruire un mondo migliore”, ha aggiunto.
Passa da 281 a 283 il numero delle vittime del terremoto che si è abbattuto sul centro Italia devastandolo. L’aumento del numero delle vittime, comunicato durante i funerali solenni, é stato accolto da un lungo brusio e dai singhiozzi dei presenti nella palestra comunale di Ascoli Piceno.
Alle esequie celebrate dal vescovo Giovanni D’Ercole sono presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi e i presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini. I familiari sono seduti accanto alle bare dei loro cari e qualcuno ha accusato un mancamento, subito soccorso dai volontari.
L’accesso nella palestra di Monticelli è stato riservato ai parenti e ad un ristretto numero di autorità. Quasi mille persone hanno guardato il funerale dal maxi schermo allestito in piazza San Giovanni Paolo II, di fronte alla chiesa di San Giovanni Evangelista.
Al termine dei funerali delle vittime del sisma il vescovo D’Ercole si è fermato a stringere la mano e a salutare le autorità presenti alle esequie, a cominciare dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Subito dopo il vescovo si è fermato ad abbracciare i familiari delle vittime.
Senza la presenza della mamma e del papa’, la piccola Marisol non sarà tumulata. Il funerale solenne svoltosi ad Ascoli Piceno non e’ stato l’ultimo saluto per lei. Aspetterà la carezza congiunta della mamma, ancora ricoverata nell’ospedale di Ancona, e del papà, in cura presso quello di Ascoli ma oggi presente, prima di percorrere l’ultimo viaggio verso il cimitero. Così hanno deciso i familiari di Marisol Piermarini, la bimba ascolana di soli 18 mesi morta nel crollo della casa di Pescara del Tronto.
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