Attentato a Parigi, il racconto al nostro portale di una ragazza ascolana
L’attentato di Parigi di venerdì scorso è stato vissuto in prima persona da una castignanese, Luna Angelini Marinucci.
La ragazza, che da qualche anno vive e lavora a Parigi, ha raccontato al nostro portale le sensazioni vissute in quei bruttissimi attimi.
IL RACCONTO – “Mi trovavo in un cinema vicino al centro per vedere il nuovo episodio di James Bond. Ad un certo punto è venuto un responsabile della sala cinematografica, dicendoci che fuori erano in corso delle sparatorie in 6 posti diversi di Parigi, erano le 9:55. All’interno del cinema c’erano circa 300 persone, più della metà sono andate via, mentre io e altre persone siamo rimasti a vedere la proiezione del film per un’altra ora e mezza. Sono rimasta per un semplice motivo: visto che il cinema poteva essere uno degli obbiettivi, se avessi aspettato un altro po’ di tempo sicuramente fuori ad aspettarci ci sarebbero state le macchine della polizia e infatti così è stato. Al termine del film siamo usciti fuori e affianco a me c’era una coppia di fidanzati indiani, che erano venuti a Parigi in viaggio di nozze. Era il loro primo giorno in città. I mezzi di trasporti erano stati interrotti e i tassisti avevano paura ad andare in giro: l’unico modo per tornare a casa era a piedi. Era mezzanotte, le strade erano completamente deserte, la ragazza indiana si era impaurita ed aveva iniziato a piangere. Allora mi sono sentita in dovere di accompagnarli a casa, visto che loro non sapevano proprio dove orientarsi. Passeggiavamo per le vie di Parigi in un clima surreale, un silenzio di tomba interrotto dalle sirene delle macchine di polizia. Accompagnati in hotel i due “amici” indiani, sono tornata nella mia abitazione. A scortarmi sotto casa c’era un poliziotto. Ho passato l’intera notte in bianco, non ho praticamente chiuso occhio. Il sabato sono rimasta in casa, le strade erano vuote. La domenica ho ripreso a lavorare e la gente è tornata a vivere la quotidianità. Dopo questa avventura posso affermare di aver capito il vero valore della vita: voglio lanciare un messaggio di positività, quando ci si trova difronte a un pericolo estremo l’unica cosa che si vuole è salvare la vita, propria e degli altri”.
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