Rissa del 16 marzo, il Questore chiude una nota discoteca di San Benedetto per 15 giorni
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“Poi, duplicare servizi necessari e presenti in entrambi i plessi (come accade oggi), oltre che avere specializzazioni separate, genera maggiori costi di gestione, che con la nuova visione provinciale della Sanità proposta dalla Giunta Acquaroli, ricadranno interamente sul Piceno: l’ennesima polpetta avvelenata servita a questa provincia con l’avvallo di Castelli ed Assenti.Ancora, il dibattito politico si è sempre e solo limitato a parlare di contenitori e plessi, senza mai presentare un valido progetto strutturato in grado di attrarre specializzazioni d’eccellenza, che sarebbero il vero punto di svolta ma che mancano oggi come domani” prosegue.
“Infine, le due ubicazioni ipotizzate per il nuovo plesso appaiono paradossali, vista la prossimità rispetto alla possibile ubicazione a Spinetoli del vecchio progetto; In tal senso, dunque, non sarebbe valsa la pena di ri-valutare l’ipotesi del plesso unico di vallata, a patto di un significativo aumento dei servizi e delle prestazioni rispetto alla condizione attuale, per Azione elemento ineludibile per qualsivoglia ristrutturazione del sistema sanitario piceno? Il vero tema centrale, mai trattato seriamente dalla politica locale, troppo impegnata a discutere sull’ubicazione del nuovo nosocomio è la Sanità Territoriale. Non possiamo ignorare che oggi il PNRR preveda la creazione di reti di prossimità, strutture intermedie (Ospedali e Case di Comunità) ed un modello Hub-Spoke per garantire un’assistenza sanitaria di prossimità diffusa capillarmente su tutto il territorio. Purtroppo, la guerra intestina tra Ascoli e San Benedetto ha offerto l’ennesimo casus belli che è stato sfruttato in campagna elettorale” conclude.
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