Bazar degli extracomunitari in spiaggia, Capriotti accusa il Comune

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ricevo foto da parte di cittadini che si lamentano per il commercio abusivo sulla spiaggia. Il fenomeno è ormai diffuso”, sbotta il consigliere comunale del Partito Democratico, Tonino Capriotti.

La foto a corredo di questo articolo era sottolineata dal seguente commento: “Io il 21 agosto pago le tasse, oltre quelle che tutti i giorni tutti paghiamo”.

“Quando il sindaco dice – tuona Capriotti – che sul tema le cose stanno migliorando, a cosa si riferisce? A me non sembra che stiano migliorando, esattamente come le affissioni selvagge, che continuano ad imperversare in città. Questa amministrazione dice ma non fa, mi sembra evidente. Vogliamo parlare dei lampioni di viale Buozzi? Interrogazione presentata un anno fa, totalmente disattesa”.

La foto postata su Facebook sta ricevendo tanti commenti.

Per Daniele Primavera (Prc) “in Italia c’è di peggio dei senegalesi che non pagano le tasse. Alla buona fede di tutti quelli che continuano a fotografare carretti di senegalesi in spiaggia colpevoli di “non pagare le tasse” crederò soltanto quando mi faranno vedere la loro dichiarazione dei redditi di avvocati, musicisti, medici (se professionisti), o se dipendenti pubblici mi faranno vedere in che modo dichiarano il loro secondo lavoro di operai, tuttofare, istruttori in associazioni sportive, musicali, culturali eccetera”.

Alessandro Larovere: “A mio modesto parere
il problema non è chi vende questa merce, ovviamente contraffatta, illegalmente su suolo pubblico senza autorizzazione e senza rilasciare scontrini. Il problema è il racket che c’è dietro, chi alimenta l’abusivismo commerciale sfruttando questi poveretti tutto il giorno tutti i giorni. Non è fermando il nero di turno che si risolve il problema ma bisognerebbe arrivare alla fonte e forse non c’è effettivamente volontà”.

La risposta di Pablo Paloma: “Appunto. Perseguiamo quello, probabilmente italiano mafioso o camorrista. Perseguiamo i grandi evasori, tanti a San Benedetto. No, troppo complicato, troppi piedi da calpestare. Molto più facile prendersela coi piedi scalzi di questa povera gente”.


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