Bellini si racconta: “Il farmaco anti AIDS la gioia più grande. Voglio riportare l’Ascoli ai fasti del passato.”

image

Un’intervista a 360 gradi realizzata nella cantina Domodimonti. Francesco Bellini racconta la sua vita, il suo rapporto con la moglie Marisa, la sua passione per l’Ascoli e alcune novità sull’attuale situazione societaria. Ecco l’intervista integrale rilasciata alla principale emittente televisiva ascolana E’ TV Ascoli, in collaborazione con il nostro portale web Ascoli News.

Presidente, chi è Francesco Bellini?

“Sono una persona normale. Come principio fondamentale nella mia vita c’è l’onesta. Da piccolo avevo una grande passione per la scienza, terminati gli studi ad Ascoli da perito chimico sono emigrato in Canada.  La mia famiglia, di modeste condizioni, si era già trasferita da qualche anno, ed io decisi di seguirli per avere un futuro migliore. Ricordo che piansi molto, in Italia lasciavo tanti amici.”

Come ha conosciuto la signora Marisa?

“Lei si era trasferita a Montreal già da qualche anno e abitavamo nella stessa zona. Marisa conosceva bene i miei genitori che hanno fatto un po’ da “tramite”. Ci siamo conosciuti ed è nato l’amore.”

Nel frattempo in Canada che lavoro faceva?

“Lavoravo per una società farmaceutica, ma dopo poco tempo essa si trasferì in America e io dovetti restare a Montreal.”

Tra i suoi numerosi brevetti prodotti, spicca il farmaco anti AIDS.

“Si, è stato un farmaco che ha salvato milioni di vite. Un’altra grande soddisfazione lo ha avuta quando ho guarito una bambina orfana affetta da una malattia rara. Ci siamo presi cura di lei e con un prodotto innovativo siamo riusciti a dargli un altro anno e mezzo di vita. Non c’è cosa più bella nella vita che aiutare una persona che sta male.”

Come è nata l’idea di aprire una Cantina?

“Ho sempre avuta una passione per i vini. L’Ascoli e la Cantina per me sono due hobby. Sappiamo le perdite che avremo in entrambe le attività: con la Cantina abbiamo investito 25 milioni e con l’Ascoli 10. Ma lo facciamo ben volentieri. Il pane lo guadagniamo nel settore farmaceutico.”

Parliamo dell’Ascoli Picchio. Il 6 febbraio, lei, insieme ad altri imprenditori locali, rileva il club bianconero.

“Ero interessato da tempo ad acquistare l’Ascoli, ma poi non se ne è mai fatto nulla. Quello che mi ha attratto particolarmente è stato il popolo ascolano; vedere così tanta passione, vedere gente piangere per una squadra di calcio, mi ha fatto emozionare molto. Una grande spinta me l’ha data anche l’attuale direttore generale Gianni Lovato.”

Due restano le grane da risolvere: il centro sportivo e lo stadio.

“Esatto. Riguardo al centro sportivo quest’anno nello spostarci continuamente abbiamo speso moltissimi soldi. Pensavo sinceramente che la storia del “Città di Ascoli” si sarebbe risolta, ma purtroppo non so ancora per quale motivo la nostra proposta è stata respinta. Qualcosa di strano c’è stato. Fortunatamente ora abbiamo individuata un sito bellissimo dove poter costruire la nostra nuova casa bianconera. Per lo stadio, invece, sono preoccupato. Il sindaco ha promesso determinate cose e ora deve essere in grado di mantenerle.”

Soddisfatto di questo primo posto in classifica?

“Moltissimo. Questo Ascoli può davvero arrivare molto lontano. E’ una squadra che ha ancora ampi margini di miglioramento. Lovato, Crovari e Petrone hanno costruito una rosa molto forte. In questo campionato alla fine la differenza la farà chi avrà i cambi migliori.”

Presidente, qual è il suo obbiettivo ora?

“Voglio riportare l’Ascoli ai fasti del passato….”

SULLA “GALLERY” DEL SITO ALCUNI SCATTI REALIZZATI ALLA CANTINA DOMODIMONTI!

Intervista realizzata da: Luca Marcolini, Luigi Miozzi, Anna Rita Marini e Andrea Ferreti

 

 

 

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Articolo Successivo

Summit della Prefettura con la Provincia e i sindaci