Ha rassegnato le dimissioni dopo appena due settimane, rinunciando così all’oneroso contratto che lo legava al Pisa. Bepi Pillon, indimenticabile allenatore bianconero, artefice della famosa promozione in B nell’anno dei “Diabolici”. Lo abbiamo ascoltato questa mattina in esclusiva.

Mister, che idea si è fatto dell’attuale momento negativo dell’Ascoli?

“E’ un momento particolare. Penso che la squadra stia accusando un calo fisico e mentale. Nel giro di poche settimane il Picchio ha perso molti punti sul Teramo che ora è a +5. Qualche volta magari basta un pizzico di fortuna per uscire fuori da certe situazioni”.

Come pensa che si possa uscire da questo momento delicato?

“La squadra deve concentrarsi esclusivamente sul lavoro e non preoccuparsi di quello che succede all’esterno. L’obbiettivo deve essere quello di arrivare alla gara con il Teramo anche a 3 punti dagli abruzzesi per poi giocarsi tutto”.

Come giudica il lavoro del suo collega Petrone?

“E’ difficile giudicare il lavoro di un allenatore dall’esterno. Sicuramente Petrone per più di metà stagione ha tenuto l’Ascoli in testa alla classifica, poi sfortunatamente c’è stato questo calo. Per esprimere un giudizio completo penso si debba aspettare la fine del campionato”.

In chiave play off ritiene che Pisa e L’Aquila siano ancora in corsa?

“Determinante sarà la gara di recupero di questa sera tra Reggiana e Pisa. Se i toscanu dovessero vincere sono sicuro che potranno rientrare in corsa. Anche L’Aquila ha buone chance, è una squadra di valore che non molla mai”.

Il Teramo ha ormai il campionato in tasca?

“5 punti di vantaggio sulla seconda a 5 partite dal termine della stagione sicuramente sono un bel bottino. Gli abruzzesi giocano con spensieratezza, senza alcuna pressione, al contrario dell’Ascoli. Ma penso che i bianconeri possano ancora farcela. In caso di scontro diretto all’ultima giornata con il Teramo, la squadra di mister Vivarini potrebbe accusare il colpo”.