Carlo Maratti ad Ascoli: il dialogo tra pittura e incisione

Dopo il successo della prima tappa a Camerano, città natale di Carlo Maratti, il progetto espositivo Carlo Maratti e l’incisione approda ad Ascoli Piceno, nella Pinacoteca Civica, per un nuovo capitolo delle celebrazioni dedicate al IV centenario della nascita del maestro marchigiano (1625–1713). La mostra sarà inaugurata giovedì 2 ottobre alle ore 17.00 nella sala Ceci e resterà aperta al pubblico fino al 30 novembre.

A differenza della tappa cameranese, il percorso ascolano si arricchisce inoltre della presenza di quattro straordinari dipinti autografi custoditi nelle collezioni civiche: Santa Francesca Romana in gloriaLa Vergine con il Bambino appaiono a Santa Francesca RomanaRitratto di Giovanna Garzoni Ritratto di Papa Clemente IX. Opere di assoluto rilievo, che offrono al pubblico la rara occasione di confrontare direttamente la pittura originale con la sua traduzione incisoria.

L’iniziativa, parte del programma ufficiale del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario, è sostenuta dalla Regione Marche e riconosciuta dal Ministero della Cultura. Dopo Camerano e Ascoli, il percorso espositivo sarà proposto ad Ancona e si concluderà a Roma nel 2026, città in cui Maratti visse e operò per oltre sessant’anni, chiudendo idealmente il cerchio della sua vicenda artistica.

Nella sala Ceci a partire dal 2 ottobre saranno esposte 44 stampe, dieci delle quali eseguite dall’artista marchigiano mentre le altre riproducono i suoi capolavori incisi da alcuni fra i maggiori calcografi attivi a Roma nel XVII secolo.

Consapevole che la conoscenza delle proprie opere rappresentasse un motivo di prestigio e di affermazione del suo operato, Carlo Maratti favorì la riproduzione a stampa dei dipinti più importanti eseguiti presso il suo atelier romano attraverso contatti diretti con gli incisori italiani e stranieri attivi nell’Urbe: del resto egli stesso, per sperimentare direttamente le potenzialità divulgative ed i segreti dell’acquaforte, si era cimentato nella esecuzione di alcune piccole lastre che aprono questa mostra dedicata alle incisioni tratte dalle opere di Maratti con cui prendono avvio le celebrazioni per il 400 esimo anniversario della nascita dell’artista.

Seguendo anche in questo aspetto i metodi adottati da Raffaello, del quale si sentiva in qualche modo l’erede, Maratti si avvalse delle incisioni tratte dalle sue opere per diffondere fra collezionisti ed artisti la conoscenza dei suoi dipinti e le dediche delle lastre ai maggiori esponenti del patriziato e del mondo prelatizio attestano la fama di cui l’artista marchigiano ha goduto già in vita.

Maratti è stato l’artista italiano più riprodotto dagli incisori che hanno tratto più di quattrocento stampe dalle sue opere: molte di quelle esposte in questa circostanza, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e dalla Biblioteca Comunale di Fermo, sono appartenute al pittore Fortunato Duranti (1787-1863), singolare figura di artista e di amateur marchand attivo fra le Marche e Roma, che seppe dare del Neoclassicismo una versione più aperta alle istanze del nascente Romanticismo, ponendosi accanto ad artisti come Felice Giani a capo “di una eroica scapigliatura neoclassica”, come ebbe a scrivere Roberto Longhi che per primo ne rivalutò la figura.

Presso la Pinacoteca di Ascoli Piceno la mostra trova un suo naturale sviluppo nelle altre sale del suggestivo museo dove i visitatori potranno ammirare quattro opere autografe del Maratti, avendo così l’opportunità che soltanto i musei civici di Ascoli Piceno possono offrire, di ammirare la qualità straordinaria dei suoi dipinti che coniugano l’equilibrio e la compostezza del Classicismo con la teatralità barocca.

 

Dichiarazioni

 

Marco Fioravanti, Sindaco di Ascoli Piceno

«Ospitare questa mostra nella nostra Pinacoteca è un motivo di grande orgoglio per la città. Ascoli Piceno diventa protagonista di un progetto culturale di respiro nazionale che valorizza il nostro patrimonio e mette in dialogo le opere di Maratti con le incisioni che ne hanno diffuso la fama in Europa. È un’occasione preziosa per far conoscere il nostro museo e rafforzare il ruolo di Ascoli nel panorama culturale delle Marche».

 

Claudio Strinati, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario della nascita di Carlo Maratti

«Questa seconda tappa offre un’occasione unica: vedere le incisioni accanto ai dipinti originali permette di comprendere fino in fondo la strategia artistica e comunicativa di Maratti. La sua consapevolezza del valore della diffusione dell’immagine fu straordinariamente moderna e continua a parlarci ancora oggi».

 

Barbara Mori, Segretario Tesoriere del Comitato Nazionale

«Con la tappa di Ascoli il progetto si arricchisce di un ulteriore livello di lettura, valorizzando un patrimonio civico di grande valore. La sinergia tra istituzioni e territorio dimostra come la memoria di un grande artista possa ancora oggi generare cultura, conoscenza e coesione».

 

Stefano Papetti, co-curatore della mostra e Curatore delle Collezioni Civiche di Ascoli Piceno

«Ad Ascoli il dialogo tra incisione e pittura diventa concreto: accanto alle stampe che diffusero il linguaggio marattesco in tutta Europa, il pubblico può ammirare le tele originali del maestro, cogliendo così la straordinaria forza espressiva della sua arte. È un’opportunità rara, che arricchisce la lettura del suo percorso creativo».

 

Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, curatrice della mostra e storica dell’arte

«Questa tappa amplia la prospettiva e consente di restituire al pubblico l’intero processo di elaborazione e diffusione dell’opera marattesca. Il confronto tra incisione e pittura offre nuove chiavi di lettura e arricchisce la comprensione di uno dei protagonisti assoluti del Seicento romano».

 

Andrea Agostini, Presidente della Fondazione Marche Cultura

«La Fondazione Marche Cultura sostiene con orgoglio ogni iniziativa volta a valorizzare il patrimonio artistico delle Marche e i suoi autori più significativi. Questa mostra, dopo essere stata a Camerano, città natale del Maestro, arriva ora ad Ascoli Piceno, che già conserva alcune sue opere di grande impatto. Tra le celebrazioni, desidero ricordare anche la pubblicazione di una monografia su Maratti, presentata proprio in occasione dei 400 anni dalla sua nascita: un lavoro eccellente, frutto di decenni di studi. Maratti è stato un artista molto apprezzato e celebrato già in vita, e mi auguro che queste iniziative rappresentino per molti l’opportunità di scoprire o riscoprire un grande marchigiano, i cui dipinti sono ammirati nei musei di tutto il mondo».


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