Cna Marche: “In calo le richieste di nuovo personale da assumere”

In calo le richieste delle imprese marchigiane di nuovo personale. Entro la fine dell’anno sono previste 6.910 assunzioni, meno 790 lavoratori rispetto a dicembre 2024.

Tra dicembre e febbraio sono programmate 29.050 entrate di personale, meno 3.120 unità rispetto a un anno fa. A fotografare i programmi occupazionali delle imprese è il Centro Studi Cna Marche che ha analizzato i dati del Sistema Informativo Excelsior Unioncamere. Tra le nuove assunzioni previste a dicembre prevalgono i contratti a termine (nel 77% dei casi) mentre il 23% dei neoassunti avrà un contratto stabile: a tempo indeterminato o di apprendistato. Le previsioni per il trimestre tra dicembre e febbraio prevalgono le richieste di personale nel turismo, alloggio e ristorazione (4.260). Nel commercio le assunzioni attese sono 3.860, nei servizi alla persona 3.290, nelle costruzioni 3.270, nella meccanica ed elettronica 1.990. Un nuovo assunto su tre sarà un operaio specializzato o conduttore di impianti. Un altro 33% di assunzioni riguarderà le professioni commerciali e dei servizi.  Per il 15% la richiesta delle imprese sarà rivolta a dirigenti, specialisti e tecnici. Per il 13% la richiesta è di profili generici e per il 6% si cercano impiegati. Il 29% dei nuovi assunti avrà meno di 30 anni e il 23% sarà personale immigrato.

“Malgrado il calo di richieste di nuovo personale per il prossimo trimestre – commentano il presidente Cna Marche Maurizio Paradisi e il segretario Moreno Bordoni – le imprese marchigiane continuano ad avere una forte difficoltà a trovare i profili professionali desiderati. Nel 49% dei casi dovranno rinunciare ad assumere o organizzarsi per formare in azienda i nuovi assunti”. Questo mancato allineamento tra domanda ed offerta di lavoro, “frena lo sviluppo e la competitività delle nostre imprese”, concludono, chiedendo che si investa con più convinzione negli Its marchigiani diffusi sul territorio” che formano giovani sulla base delle esigenze dei distretti produttivi di riferimento”.


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