Comitato No Trivelle del Piceno dice no al metanodotto Teramo-Sant’Elpidio a Mare

ASCOLI PICENO – Il Comitato No Trivelle del Piceno contesta la realizzazione del metanodottoCellino-Teramo-San Marco 2° tronco”, che da Teramo arriverà a Sant’Elpidio a Mare, lungo un tracciato che attraversa le colline di Offida e Castorano, proprio lungo il percorso del Rosso Piceno Superiore.

“Chissà cosa penseranno i turisti che in questi giorni attraversano le colline di Offida e Castorano – sostiene il Comitato No Triv – lungo il percorso del Rosso Piceno Superiore, quando vedono la “superstrada” del metano che sta facendo strage di viti, ulivi, querce e quant’altro incontra lungo il suo percorso. E’ il pesante tributo – continuano i rappresentanti del Comitato – che il nostro territorio ancora una volta è chiamato a pagare per le scelte scellerate dei nostri Governi sulle politiche energetiche, questo metanodotto non è per il nostro fabbisogno ma per seguire una politica sbagliata di asservimento dei Paesi del Nord Europa”.

Secondo il Comitato No Trivelle del Piceno il metanodotto andrebbe a cambiare notevolmente la conformazione del paesaggio locale: “Questo imponente metanodotto con il suo fronte di 18 metri attraversa le nostre campagne per un totale di 75 km, l’impatto ambientale è fortissimo, sta modificando il nostro paesaggio, sta danneggiando nostri vigneti, gli uliveti e coltivazioni agricole di pregio che faticosamente abbiamo realizzato i questi anni”. Inoltre ci sarebbe anche un rischio geologico: “Si tratta di un progetto pericoloso, infatti è un metanodotto cosiddetto di prima specie ad alta pressione (75 bar) con un tubo di diametro cm.50, interrato nelle nostre colline che sappiamo tutti quanto siano geologicamente fragili. Attraverserà 6 Comuni della nostra Provincia: Ascoli Piceno, Castel di Lama, Castorano, Offida, Ripatransone , Montefiore dell’Aso. Ci chiediamo cosa hanno fatto gli amministratori di questi comuni per evitare questo disastro e difendere gli abitanti ed il loro territorio. Semplicemente niente! Anzi hanno approvato nei loro relativi Consigli il progetto così come presentato senza minimamente coinvolgere ed informare i cittadini, le imprese agricole e le associazioni di categoria che si sono ritrovati le ruspe sulla testa”.

“Cari Sindaci, per il futuro – conclude la nota del Comitato – evitate di esternare pubblicamente il vostro amore per il nostro territorio, il vostro impegno per difenderlo e preservarlo, se poi quando si tratta di azioni concrete, siete fatalisti e vi trincerate dietro alla solita frase “tanto non si poteva fare nulla…” di questi comportamenti il territorio non ne ha proprio bisogno”.


Articolo Precedente

Anche il ministro dell'Interno Minniti ad Arquata questo pomeriggio

Articolo Successivo

Ad Arquata la fiaccolata silenziosa in memoria delle vittime del sisma