Confindustria e Commercialisti insieme per la ripartenza post-sisma

ASCOLI PICENO –  Confindustria Centro Adriatico e l’Ordine dei Commercialisti di Ascoli ancora insieme con l’elaborazione di alcune proposte per il rilancio economico e sociale delle aree colpite dal sisma. Si punta sulla richiesta di una Zona Economica Speciale che consentirebbe l’attivazione di un sistema di agevolazioni economiche, finanziarie e amministrative, quest’ultime finalizzate al superamento della burocrazia, per favorire lo sviluppo di attività già presenti e l’insediamento di nuove.

Come sottolinea il presidente di Confindustria Centro Adriatico Simone Mariani « Intendiamo inviare ai nostri rappresentanti di governo le nostre idee affinché il rilancio delle aree colpite dal sisma possa beneficiare di strumenti concreti. Sono temi che possono fare la differenza e dare un contributo alle imprese e dare possibilità di effettuare nuovi investimenti. E’ un lavoro che parte da lontano e continuiamo a lavorare uniti per rivendicare una particolare attenzione verso i nostri territori» dice Mariani . Confindustria e Ordine dei Commercialisti spingono per l’attuazione del credito d’imposta “Mezzogiorno” a favore dei nuovi investimenti in macchinari, attrezzature e impianti ma anche per la Carta degli aiuti, altro contributo a favore delle imprese del territorio. « Impresa, investimenti, sviluppo sono le chiavi per arrivare all’obiettivo principale che è il lavoro» aggiunge Mariani che ricorda come « Sulla ricostruzione siamo ancora indietro e non è possibile presentare i progetti perché le macerie devono essere ancora portate via. Di fatto i nuovi cantieri non sono partiti e la ripartenza vera ancora non si vede: ci sono solo poche decine di cantieri. la situazione è ancora critica».

Il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Ascoli Carlo Cantalamessa aggiunge che « Confindustria ha dato il suo dinamico supporto portando a casa la zona franca urbana e riteniamo che vada fatto qualcosa in più. Le nostre sono proposte tecniche e non politiche basate su conoscenze scientifiche» dice Cantalamessa che aggiunge che « Il vero male italico è la burocrazia, chi fa un impresa è un eroe. Bisogna rilanciare la zona economica speciale, un territorio dove si possono insediare investimenti considerevoli che vengono dall’estero. La zona franca urbana è un’iniziativa più ristretta ma  frenata e difficile da attuare anche con la finanziaria perché ci sono ancora difficoltà». Per Cantalamessa « Servono agevolazioni anche per il turismo e per i trasporti: chiediamo che ci siano nuove infrastrutture come già fatto nel territorio aquilano e molisano con gli alberghi diffusi. Il lavoro e l’impresa devono stare al centro altrimenti il Piceno diventerà solo un territorio di sole vacanze solo estive. Vanno aiutate anche le attività del centro storico di Ascoli e il fatto che queste realtà non abbiano diritto alle agevolazioni perché carenti di certi requisiti per noi è inaccettabile».

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