Consind, Premici (Noi Ascoli): “Situazione allarmante, subito un consiglio comunale aperto”

“Sapevamo che la situazione fosse molto seria, sentir dire che c’è un debito di 40 milioni di Euro conferma i nostri timori: il Piceno Consind non ha più senso di esistere. Ma occorre muoversi subito prima che i numeri peggiorino ancora”.

Sono le parole del Consigliere comunale di Noi Ascoli Emidio Premici a seguito della risposta del Sindaco Marco Fioravanti all’interrogazione sul Consorzio industriale discussa nel Consiglio di questo pomeriggio.

“La nostra interrogazione ha raccolto il malcontento diffuso di imprese, associazioni e cittadini su anni e anni di gestione infruttuosa e di abbandono per il territorio e ci siamo chiesti: oggi questo ente è ancora un valore aggiunto o solo un peso per le casse pubbliche? – spiegano Premici, Giovanna Cameli e Piera Seghetti di ‘Noi Ascoli’ -. Dopo la risposta del Sindaco abbiamo non solo la conferma, come sostiene anche Confindustria, che è un ostacolo allo sviluppo industriale del 2

territorio facendo persino fuggire le nuove imprese, ma che se non fermiamo la sua deriva questo debito ricadrà sugli ascolani di oggi e di domani”.

“Oggi – spiega Premici – la cifra che il Comune di Ascoli dovrebbe accantonare dal proprio bilancio per risanare la passività del Consind si aggiorna sui 3 milioni di Euro, soldi tolti ai servizi e alle altre spese per i cittadini. A chi giova tenere in vita tutto ciò? Non certo agli ascolani”. Nel Consiglio sono usciti fuori i numeri, frutto anche dei vari contenziosi subiti dall’ente e della sua incapacità di produrre ricchezza.

“Ringraziamo il Sindaco per la sua puntuale e completa informativa perché finalmente abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora e descritto una situazione allarmante. Abbiamo portato il tema alla conoscenza di tutti gli ascolani, perché qui non si fa l’interesse di una parte politica, ma della comunità intera, delle imprese e dei cittadini. Non a caso – proseguono i consiglieri – abbiamo citato anche il malcontento del sindaco di Monteprandone e presidente della Provincia Sergio Loggi, non certo del colore politico della nostra maggioranza, il quale ha constatato lo stato di abbandono prodotto dal Consind alle imprese e al suo territorio”.

“Ora, però, si deve agire in fretta. Per questo – concludono – depositeremo in Comune una richiesta di Consiglio comunale aperto affinché, già entro l’estate, con un’adunanza pubblica si possa fare un’alleanza fra tutti i soggetti interessati, istituzionali e privati, e individuare la soluzione migliore per il futuro del territorio”.


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