Coraggio e personalità, quest’Ascoli piace ai tifosi

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Passare indenni due trasferte contro Cesena (inguaiata in classifica, ma con un organico costruito per la serie A) e Spal (neopromossa sì, ma terza in classifica e rullo compressore in casa) non è da tutti. Due punti in due partite difficilissime, classifica che si muove e Ascoli giunto all’ottavo risultato utile consecutivo.

Un ruolino così non lo si vedeva, manco a farlo apposta, proprio dai tempi di Spal-Ascoli in Lega Pro. Allora la squadra di mister Petrone fu sconfitta 1-0 a Ferrara, poi inanellò una striscia di 10 risultati utili consecutivi tra campionato e Coppa Italia Lega Pro fino alla sconfitta per 4-0 proprio in Coppa con la Casertana. Altri tempi, altro torneo. Metterne 8 in fila senza sconfitte in B per una squadra che deve salvarsi non è cosa da poco. E allora il nostro editoriale non può che partire da lui, dal condottiero dei bianconeri. Quel mister Aglietti che in casa fa fatica, ma in trasferta è arrivato a conquistare 17 punti in 13 gare (solo il Frosinone ha fatto meglio con 18 punti). Il Picchio lontano da casa è avversario molto ostico e rispecchia la grinta e la caparbietà del tecnico aretino. Ieri l’allenatore ha avuto il coraggio di cambiare: difesa a 3, un rischio che – in caso di fallimento – gli avrebbe sicuramente mosso non poche critiche. E invece la mossa è stata azzeccata. Non che il Picchio non abbia un po’ sofferto le rapide imbucate della Spal, ma le scelte nel complesso si sono rivelate azzeccate. Per la temibile coppia d’attacco ferrarese Floccari-Antenucci non è stato facile vedersela con i tre centrali bianconeri, che si sono ben destreggiati (svarioni di Augustyn a parte) nonostante fosse stata la prima volta col nuovo scacchiere.

Coraggio premiato dunque per mister Aglietti, c’è tanto di suo nel punto strappato alla terza della classe. Menzione particolare però anche per alcuni singoli. Lanni su tutti. Almeno 3-4 interventi prodigiosi, se avesse preso anche il rigore di Antenucci il 4 febbraio sarebbe a tutti gli effetti diventato Sant’Ivan. Qualcuno ancora gli muove qualche critica per alcune incertezze nelle uscite aeree, ma noi – giudizio personale – un portiere così non lo cambieremmo con nessun altro attualmente titolare in B. Bene anche Mengoni e Gigliotti: il Mengo ormai è idolo indiscusso della tifoseria, dove non ci arriva con la tecnica ci mette il cuore e la grinta. Per il francese era invece una sorta di prova del nove e l’ex Foggia ha risposto alla grande. Attento, lucido e pulito in fase difensiva, piedino soft anche per i calci piazzati. Se i guai fisici non lo tormenteranno più, l’Ascoli potrà contare su un valido rinforzo là dietro. Sulla fascia destra Almici sta tornando il bel giocatore visto all’inizio della scorsa stagione: tanta corsa e voglia di sacrificarsi per i compagni, chi lo criticava per partito preso adesso tace. Menzione particolare anche per Favilli: tre gol e nove punti gli sarebbero valsi ufficialmente il soprannome di Re Mida, ma va bene così. Cresce e migliora partita dopo partita, non ha paura di fare a sportellate con chiunque orbiti dalle sue parti e in fase aerea è un pericolo costante per le difese avversarie. Male invece Augustyn e Orsolini. Il gigante polacco anche ieri ha rischiato la frittata: nel primo tempo l’incredibile liscio sul pressing di Floccari che gli è costato un giallo sacrosanto, nella ripresa palla regalata ad Antenucci e Ascoli salvato – manco a dirlo – solo da un miracolo di Lanni su Schiattarella. Il difensore non è nuovo a simili amnesie: col Perugia costarono il gol umbro, in altre occasioni (come ieri) i compagni ci hanno messo una pezza. Ma da un elemento fondamentale per la difesa come lui simili leggerezze non sono ammesse. Impalpabile Orsolini: due gare dopo la firma con la Juve, due insufficienze. E’ ascolano, impossibile avere dubbi sul suo attaccamento alla maglia o sulla sua voglia di far bene per il Picchio. Ma deve tornare a fare la differenza in positivo per il Picchio: la salvezza dell’Ascoli passa anche da lui, prima di spiccare il volo (come merita) verso la serie A deve lasciare un bel ricordo nella città dov’è nato.

La classifica parla chiaro: Ascoli a 29, a +4 sui playout con uno scontro diretto con la Pro Vercelli da recuperare al Del Duca. Le prossime tre gare saranno un crocevia fondamentale per capire quale sarà il campionato del Picchio. Due match salvezza al Del Duca contro il Trapani fanalino di coda (19 punti) e il Pisa nelle zone rosse (26), in mezzo la trasferta sul campo del Vicenza (27). Tre scontri diretti contro tre avversarie attualmente messe ‘peggio’ del Picchio. Fare 6 o 7 punti spalancherebbe le porte verso le zone tranquille di classifica, ma già la scorsa stagione l’Ascoli fallì costantemente gli appuntamenti sulla carta più abbordabili (al Del Duca sconfitte per 3-4 con l’Avellino, 1-2 col Vicenza e 1-3 col Livorno). Guai dunque ad abbassare la guardia. Il campionato non si deciderà di certo a fine febbraio, ma vincere contro avversarie impegnate nella corsa alla salvezza avrebbe un valore cruciale per il prosieguo del torneo

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