Dalla Vallata del Tronto alla Biennale di Venezia. Il lavoro di ricerca dell’architetto Sara D’Ottavi selezionato per il Padiglione Italia della Mostra Internazionale di Architettura
C’è anche un pezzo del Piceno alla Biennale di Architettura di Venezia 2025: è il lavoro dell’architetto e ricercatrice Sara D’Ottavi, 32 anni, originaria di Castorano, selezionato per essere esposto all’interno del Padiglione Italia, uno degli spazi più rappresentativi della Mostra.
Il progetto, dal titolo “R[A]ISING ISSUES. Architettura e adattamento costiero nell’era del cambiamento climatico”, nasce come percorso di ricerca e riflessione progettuale sul tema dell’innalzamento del livello del mare e sulle strategie con cui l’architettura e l’urbanistica possono affrontare questa sfida.
Elaborato nel contesto del dottorato di ricerca presso l’Università di Camerino, il lavoro si concentra sulla fascia costiera del Medio Adriatico, osservando i territori di Marche e Abruzzo come un vero e proprio laboratorio di trasformazione. L’obiettivo è proporre nuovi strumenti progettuali per abitare le coste in modo più consapevole, adattivo e resiliente.
«Per me è una soddisfazione enorme – racconta Sara – perché questo progetto nasce da qui, dai territori che vivo ogni giorno, dai paesaggi fragili dell’Adriatico, dalle città lineari che si affacciano sul mare. Vederlo approdare alla Biennale di Venezia è una grande emozione e un segnale forte: anche dai margini si può contribuire a un dibattito globale, se si lavora con impegno e visione.»
Dopo l’esperienza accademica, Sara ha fondato lo studio spaziømas architetti, operativo tra Marche e Abruzzo. Lo studio si occupa di edilizia pubblica e privata, rigenerazione urbana e paesaggio, con una visione progettuale che unisce cura artigianale, rigore tecnico e attenzione empatica ai contesti.
La Biennale di Architettura 2025, una delle più prestigiose rassegne internazionali dedicate all’architettura contemporanea, sarà aperta al pubblico dal 10 maggio al 23 novembre. Il Padiglione Italia, curato dall’arch. Guendalina Salimei, si propone quest’anno di raccontare i progetti e le ricerche capaci di immaginare un nuovo modo di abitare, tra crisi ambientali e trasformazioni territoriali.
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