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Deferimento Samb, i rischi per i rossoblù e le parole di Gianni
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Samb è stata deferita al Tribunale Federale su segnalazione CO.VI.SO.C “per non aver corrisposto, entro il termine del 16 febbraio 2017, gli emolumenti dovuti al tesserato Sandro Federico per la mensilità dicembre 2016 e comunque per non aver documentato alla CO.VI.SO.C. entro lo stesso termine, l’avvenuto pagamento degli emolumenti sopra indicati”.
Inoltre, Franco Fedeli è stato infine deferito anche “per aver violato i doveri di lealtà probità e correttezza, in quanto, per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2016, nonché di gennaio e febbraio 2017, ha utilizzato in modo improprio, effettuando altre tipologie di operazioni, il conto corrente bancario indicato come dedicato esclusivamente al pagamento degli emolumenti, ritenute Irpef e i contributi Inps ai tesserati”.
I rischi per la Samb vanno da una pesante multa fino alla possibilità di incappare in punti di penalizzazione. Si parla di un massimo di tre punti, ma visto che il pagamento è “solamente” avvenuto in ritardo non si dovrebbe andare oltre il -1, che sarebbero comunque da scontare nella stagione in corso.
L’avvocato Gianni, però, non ci sta a fa chiarezza sulla vicenda. “Ci contestano il ritardo nel pagamento della mensilità di dicembre spettante a Sandro Federico, ma c’è una spiegazione a questa vicenda. Noi abbiamo pagato Federico tramite un assegno, ma lui ha fatto sapere di accettare solo il pagamento tramite bonifico bancario. Così l’assegno è tornato indietro e abbiamo emesso il bonifico. Il ritardo di cinque giorni è dovuto a questa situazione, ma è tutto registrato e a disposizione del Tribunale Federale.
Per quanto riguarda l’uso improprio del conto corrente che ci viene contestato, posso dire che ogni due mesi abbiamo ricevuto controlli per conto della CO.VI.SO.C e nessuno ci ha mai segnalato qualcosa di negativo: tutto è stato sempre considerato regolare e ora esce fuori questa storia. Il rischio di penalizzazione? Ci difenderemo presso il Tribunale Federale, presenteremo la memoria difensiva e faremo valere le nostre ragioni”.
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