Difesa in crescita, attacco evanescente. Gioco non esaltante, ma la classifica si muove

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Gioco meno spumeggiante, ma la classifica si muove.

Se alcune belle prestazioni del Picchio avevano portato in casa bianconera gli applausi degli avversari (ma zero punti), le due gare con Cittadella e Salernitana – non eccellenti dal punto di vista del gioco – sono valse 4 pesantissimi punti in classifica.

MENO SPETTACOLO, PIU’ PUNTI – E alla fine quello che conta sono i risultati. Tutti vorrebbero vedere una squadra che si diverte e fa divertire, ma quando poi si dovranno tirare le somme lo si farà guardando la classifica. Mister Aglietti – e qui si vede la sua esperienza – lo ha subito capito. Ecco allora che il Picchio nelle ultime due uscite è stato più accorto, più chiuso in difesa, più attento a non scoprirsi. Il risultato è evidente: si perde un po’ nella spettacolarità, ma la classifica si muove. 4 punti in 2 partite: exploit contro una squadra attualmente seconda, prezioso 0-0 contro una Salernitana che punta ai playoff e sulla carta ha qualcosina in più dei bianconeri. Senza contare un Lanni che non raccoglie il pallone in fondo al sacco da 180’. E’ questa sicuramente una delle note più positive: la difesa, pur senza nomi altisonanti, sembra aver trovato un proprio equilibrio. Anche se ora c’è da affrontare una serie di sfide molto complicate che metteranno a dura prova la stabilità della retroguardia.

AGGRAPPATI A CACIA – Bene dunque la difesa, male invece l’attacco. Orsolini ha steccato la seconda partita consecutiva e il sacrificio che gli chiede mister Aglietti in fase di copertura sembra privarlo di quella lucidità che invece è fondamentale quando si tratta di attaccare e provare a saltare l’uomo. Gatto ha una forma fisica invidiabile: corre e trotta senza sosta, ma là davanti pecca eccessivamente di cinismo. Clamoroso il gol divorato ieri sera a tu per tu con Terracciano, l’ex Salernitana deve necessariamente acquisire maggior confidenza con il gol. Altrimenti bisogna sperare che Cacia disputi il maggior numero di partite possibili. Se i compagni non segnano, la salvezza passa obbligatoriamente da lui. Ieri al bomber bianconero non è stata concessa neppure un’occasione per far male: merito della difesa ospite, ma anche colpa della squadra che non l’ha servito a dovere. L’ex Bologna ha provato allora a mettersi in proprio e vestire i panni di uomo-assist: lui ha svolto egregiamente il nuovo ‘ruolo’, peccato però che nessuno abbia fatto le sue veci e abbia spinto la palla in rete.

UNA CLASSIFICA CORTISSIMA – La classifica è cortissima, l’Ascoli ha racimolato 11 punti in 11 partite. A guardare il bicchiere mezzo vuoto il Picchio è a +1 sui playout e solo a +2 sull’ultimo posto. E – con la trasferta di Carpi alle porte – non è certamente il massimo. A guardare il bicchiere mezzo pieno sopra c’è una vera e propria bagarre: Avellino e Salernitana a 12, Bari e Pro Vercelli a 13, Pisa e Novara a 14. Poi Spal, Brescia e Benevento (in zona playoff) a 15. 10 squadre in appena 4 punti, se si considerano anche i club ‘sotto’ l’Ascoli sono ben 15 le compagini raccolte in sole 6 lunghezze. Con uno/due passi falsi si sprofonda, con un paio di vittorie si vola. Inutile adesso guardare la classifica, bisogna pensare a fare meglio che si può. Il calendario che attende il Picchio è da brividi: sabato si va a Carpi (secondo), poi al Del Duca contro la Virtus Entella (ugualmente seconda) e infine di nuovo in trasferta col Frosinone (terzo). Il gioco spumeggiante può attendere, in un modo o nell’altro adesso bisogna fare punti.

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