"Dirty Soccer": tempi brevi e certezza della pena. Campitelli davanti ai magistrati venerdì 19 giugno

Sarà una lunga e caldissima estate per il calcio italiano. In particolare per i risvolti che porterà con sé l’inchiesta “Dirty Soccer” della Procura di Catanzaro. Dopo il primo filone dello scorso 19 maggio, gli inquirenti stanno procedendo con la seconda parte dell’inchiesta.

ULTIME PARTITE AL VAGLIO – Proseguono le indagini, che si concluderanno a breve come dichiarato dal Procuratore di Catanzaro Vincenzo Lombardo: “Rimangono ancora alcune partite da scrutinare, ma non sono molte”. Ed una di queste, finite sotto la lente d’ingrandimento della Squadra Mobile di Catanzaro, sarebbe Carrarese-Teramo, gara dell’8 marzo 2015 in cui gli abruzzesi, dopo essere passati in svantaggio, riuscirono a compiere un’incredibile rimonta che portò al risultato definitivo di 1-5. I dubbi crescono ancor di più per alcune circostanze verificatesi successivamente. Il portiere Alex Calderoni, ingaggiato il 16 gennaio dai toscani, si vede rescindere il contratto proprio il giorno dopo la partita contro il Teramo.

CAMPITELLI SI DIFENDE – Con una lettera aperta alla città patron Campitelli si dichiara estraneo a questa vicenda. Nel frattempo il suo interrogatorio, inizialmente previsto per mercoledì 17, slitta per impegni fissati già in precedenza dal suo avvocato Renato Borzone a venerdì 19 giugno. Campitelli sarà ascoltato dai magistrati inquirenti per difendersi dall’accusa che lo vedono coinvolto sulla combina della partita Savona-Teramo. 

PARLA DI NICOLA- Nel frattempo torna a parlare Ercole Di Nicola, ex ds de L’Aquila attualmente agli arresti domiciliari nella sua casa di Morro d’Oro (Teramo).. Di Nicola infatti, ha avuto l’autorizzazione dal giudice a partecipare ad un altro processo nel tribunale di Teramo, e all’uscita ha dichiarato: “Il Teramo non c’entra niente”. Il suo legale Libera D’Amelio (che difende anche il ds teramano Di Giuseppe) ribadisce: “Tutto è stato frainteso ed ingigantito, vogliamo la libertà per Ercole che vuole tornare a lavorare nella sua azienda agricola.”

TEMPI BREVI – Molti si chiedono quanto ci vorrà per sapere quali conseguenze provocherà questo polverone. Come ribadito anche dal numero uno del Coni Giovanni Malagò, sarà urgentissimo chiudere l’indagine entro massimo due mesi: “Sul fronte Savona-Teramo deve essere indispensabile ed urgentissimo chiudere l’indagine entro 30-60 giorni perchè devono partire le iscrizioni ai campionati.”

 


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