Ecco cosa è successo ieri fuori dallo stadio. Ma una domanda sorge spontanea….
Attimi di tensioni ieri sera fuori dallo stadio “Bonolis” di Teramo. Tutto ha inizio prima del match, quando una macchina composta da ragazzi ascolani, intorno ai 18-19 anni, tra cui una femmina, sbaglia parcheggio e si ritrova sotto al settore occupato dai tifosi abruzzesi. I malcapitati vengono vigliaccamente aggrediti dai teppisti biancorossi che rubano anche un drappo ai giovani. Pochi minuti più tardi, una quarantina di supporter teramani, posizionati sulla statale, distante circa 20-30 metri dal settore ospiti dello stadio, lanciano indisturbati 3 fumogeni verso il settore occupato dai tifosi bianconeri, fortunatamente non colpendo nessuna persona. In campo intanto la squadra di mister Petrone dà spettacolo e strapazza il Teramo. I supporter ascolani sugli spalti non cantano, molti in tribuna si domandano il perché. In verità, circa 200 tifosi sono rimasti fuori, tanta è la rabbia per l’accaduto. Intorno alla fine del primo tempo, la tifoseria organizzata bianconera prende posto in Curva Sud. Partono gli insulti dei 100 ultras teramani, gli 800 ascolani rispondono a gran voce. Al termine della partita, i tifosi dell’Ascoli cercano il contatto con la tifoseria locale, ma questa volta sono le forze dell’ordine, con un fitto lancio di lacrimogeni, a fare da scudo. Un vetro rotto ad un blindato e ad un’auto della Municipale sarà il bilancio finale.
Episodi del genere non vorremmo mai raccontarli, ma una domanda sorge spontanea: come è possibile che ad Ascoli situazioni del genere non si verificano mai, mentre in molte altre città d’Italia (Teramo, Perugia ecc…) il servizio d’ordine mostra ogni volta lacune abnormi? Qualcuno ha il dovere di rispondere.
Andrea Ferretti
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