Elezioni Marche 2015: candidati e sondaggi

Poco più di un mese alle elezioni regionali nelle Marche. Cinque i candidati che si daranno battaglia in una campagna elettorale che sta entrando nel vivo in questi giorni. Il presidente uscente Gian Mario Spacca ha deciso di ricandidarsi ancora, non con il Partito Democratico ma bensì con la sua nuova lista Marche 2020 che sarà alleata di Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle tutto chiaro e trasparente: sarà Giovanni Maggi a portare avanti le battaglie dei “grillini”. Luca Ceriscioli invece sarà il candidato del Pd, mentre la lista “Altre Marche” (Sel e Rifondazione Comunista) sarà rappresentata da Edoardo Mentrasti. Per Lega Nord e Fratelli d’Italia ci sarà lo storico militante leghista Luca Rodolfo Paolini.

CONOSCIAMO I CANDIDATI- Gian Mario Spacca: Dal 2005 il governatore della regione Marche. Rieletto nel 2010 nelle fila del Partito Democratico, ha deciso di provare a correre per un terzo mandato. La novità più importante però, è che questa candidatura non sarà più tra le fila di quello che, a questo punto, è il suo ex partito. Spacca ha infatti fondato la lista Marche 2020 per appoggiare una sua nuova corsa, alla quale si è accodato Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Dunque una strana situazione in cui l’ex candidato del centrosinistra si trasforma magicamente nel candidato del centrodestra. I sondaggi degli ultimi giorni lo danno al 17%.

Luca Ceriscioli: Nuovo candidato del Pd e della coalizione di centrosinistra. 49 anni, insegnante, racconta il suo programma dettagliatamente nel suo sito internet dedicato alla sua campagna elettorale. Un aspetto interessante è quello dell’economia rurale: “C’è una economia rurale che, pur nelle difficoltà connesse alla crisi generale, nelle Marche più che altrove sta sperimentando percorsi di ammodernamento interessantissimi e che alimentano nuove opportunità di sviluppo anche dell’occupazione. Si tratta dell’orientamento a produrre cibo di qualità, in primo luogo da colture biologiche, da commercializzare a chilometro zero, ma anche nei nuovi mercati nazionali ed internazionali. Il marchio di qualità acquisito per un numero crescente di prodotti marchigiani è un fattore che evidenzia e aiuta questi percorsi. Altrettanto importante è l’abbinamento di questi processi di innovazione alla promozione di un turismo rurale che amplia e qualifica la nostra offerta turistica complessiva”. I sondaggisti lo danno come favorito al 42%.

Giovanni Maggi: Candidato del Movimento 5 Stelle, 68enne, racconta di sé sul sito del M5S: “Ho sempre lavorato nel settore comunicazione con alcune multinazionali della grande distribuzione e dalla fine del 2008 sono attivista del Movimento 5 Stelle di Ancona. Dal 2009 mi sono occupato della comunicazione del Movimento in generale, e in particolare di quella dei nostri consiglieri comunali. Nel 2008 eravamo solo in quattro, ma seguendo con sacrificio, determinazione e passione le vicende e le vicissitudini della nostra città e della nostra regione siamo diventati tanti, ed ora dopo i comuni è il momento di mettere il naso nel tempio opulento, esclusivo e potente della casta: la regione!.” Tanti i temi che i pentastellati cercheranno di portare in regione: dall’agricoltura biologica (No OGM) alla difesa del territorio (Area Carbon, trivellazioni dello Sblocca Italia e centrali biogas), senza dimenticare il netto taglio alle spese dei consiglieri regionali. Per il M5S è la prima uscita a livello regionale; i sondaggi però sono più che positivi, visto il 22% stimato.

Luca Rodolfo Paolini: Candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia. 55 anni, è uno storico militante della Lega Nord nelle Marche, a cui ha aderito nel 1991. Periodi in cui la Lega, nei territori del centro-nord, era ancora vista come una nemica, tanto che nella sua candidatura a governatore per il Carroccio nel 1995 prese solamente lo 0,9%. La sua fedeltà alla causa leghista è stata comunque ricambiata con un mandato da deputato tra il 2008 e il 2013. Per i sondaggisti Paolini è al 12%.

Edoardo Mentrasti: è il candidato della lista Altre Marche, che ritrova l’unità della sinistra radicale di Sel e Rifondazione Comunista. Una candidatura presentata così: “Una scelta convinta perché tutti hanno riconosciuto a Mentrasti le qualità di equilibrio e competenza programmatica ampiamente riconosciute e riconoscibili. La determinazione e coerenza con le quali ha perseguito l’unità tra le componente politiche e sociali, il suo essere stato coerente oppositore di tutte le derive maggioritarie, neoliberiste ed opportunistiche di questi anni di politica asservita al mercato, alla finanza speculativa e di sacrifici a senso unico ci fanno dire che con Edoarso Mentrasti rappresentiamo al meglio quella parte di marchigiani che pensano che sia necessaria una alternativa alle politiche del PD.” Mentrasti si attesterebbe non oltre il 7%.

Il dato che però preoccupa maggiormente è la scarsa affluenza. Solo il 51% dei cittadini marchigiani aventi diritto infatti, si recherebbero alle urne il prossimo 31 maggio.

SISTEMA ELETTORALE- Ad essere eletto come presidente della regione è chi ha più voti (sistema maggioritario), senza la presenza del ballottaggio. Chi arriva secondo viene comunque eletto consigliere regionale. Il Consiglio regionale è eletto con un sistema proporzionale corretto con un “premio di maggioranza”. I seggi in Consiglio sono 31: uno va al presidente e uno al candidato sconfitto con più voti. Così la ripartizione: 18 seggi se la coalizione vincente raggiunge o supera il 40% dei consensi, 17 se si è arrivati al 37% e non oltre il 40%; 16 se ci si è attestati su un risultato pari o superiore al 34% ed inferiore al 37%. Sotto il 34% i seggi vengono assegnati in base ad un criterio proporzionale. È prevista per le coalizioni la soglia di sbarramento al 5% su base regionale, salvo per quelle che pur non avendola raggiunta abbiano al loro interno una lista circoscrizionale che ha ottenuto almeno più del 3% dei voti sempre su base regionale.


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