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FOCUS GIRONE: scopriamo il Pisa
Era la squadra favorita per essere ripescata nel campionato di Serie B, ma ha dovuto far posto al Vicenza per mancanza di un documento relativo al suo stadio: stiamo parlando del Pisa Calcio 1909. I toscani sono inseriti nel girone B della Lega Pro assieme ai bianconeri e l’incontro di andata tra le due formazioni è in programma il 12 ottobre allo Stadio “Del Duca”. La società nel complesso vanta 13 presenze in Serie A, 34 in Serie B e 39 in Serie C.
Colori sociali: nero e azzurro.
Storia: nel 1909 a Pisa nacque il Pisa Sporting Club. I primi giocatori del Pisa Sporting Club furono innanzitutto studenti; ai fondatori si aggiunsero col tempo anche alcuni stranieri, come il francese Romieux e gli inglesi Emery e Schmidt. La squadra iniziò a partecipare a competizioni con rappresentative dei capoluoghi vicini, ottenendo il primo successo nel 1911 in un torneo quadrangolare. A partire dalla stagione 1921-1922, a seguito della riforma dei campionati, vi fu l’istituzione della Prima Divisione a due gironi, ed il Pisa fu inserito nel girone B. Nel campionato 1925-26 la squadra non si dimostrò all’altezza e retrocesse per la prima volta in Prima Divisione (l’attuale Serie B). Nei primi due anni di Prima Divisione il Pisa si piazzò al 13º posto, riuscendo a salvarsi nelle ultime giornate. Nella stagione 1928-29, in seguito ad un’ulteriore riforma dei campionati, la conquista del 5º posto finale non bastò ad evitare la retrocessione nella neonata Serie C, in cui la squadra militò per quattro stagioni disputando campionati di centro-classifica. Nel campionato 1933-34 la dirigenza costituì una rosa solida ed il nuovo allenatore, l’ungherese György Orth, ripagò la fiducia portando il Pisa al 2º posto e conquistando la possibilità di giocarsi la promozione in un quadrangolare di spareggio con Parma, Piacenza e Udinese. Nella finale disputata a Roma i neroazzurri batterono i friulani per 3 a 1 e tornarono in Serie B. Seguirono stagioni con esiti alterni fino alla sospensione, dal 1943 al 1946, dovuta alla Seconda Guerra Mondiale. Nella stagione 1947-48 la squadra concluse al 2º posto, ad un punto dal Palermo, il girone C di Serie B ma il torneo non fu omologato perché due giocatori della Nocerina affermarono di essere stati pagati dal Palermo per perdere la partita contro i rosanero. L’inchiesta fu comunque archiviata ed il Palermo fu promosso in Serie A, proprio ai danni del Pisa. La stagione 1951-52 segnò il ritorno in Serie C dopo 15 anni e, nel giro di due anni, i neroazzurri si ritrovarono nel campionato di IV Serie. Nella stagione 1954-1955 la squadra si classificò al quinto posto, mentre la stagione seguente retrocesse in Promozione. La società si rinnovò ampiamente, il Presidente Enrico Ciaranfi ed il Segretario Antonio Bellani crearono uno staff competente, affidando al tecnico Umberto Mannocci una squadra “fatta in casa” ma molto solida che, inanellando una vittoria dopo l’altra, risvegliò l’entusiasmo della tifoseria riconquistando la Serie C.
Furono disputati due campionati di Serie B dal 1965, mentre la stagione successiva contrariamente a tutte le previsioni, quello del Pisa fu un campionato di vertice, con i neroazzurri che arrivarono in Serie A. Ma la Serie A, tanto sudata e faticosamente acquisita, rimase nella città della torre soltanto un anno. La squadra, non particolarmente rinnovata, non ottenne i risultati sperati e dopo la stagione 1968-1969 caratterizzata da 6 vittorie, 8 pareggi e 16 sconfitte (26 gol fatti e 44 subiti), il Pisa tornò nella serie cadetta. Il Pisa si presentò ai nastri di partenza del campionato di Serie B del 1969-70 con la dichiarata volontà di tornare subito in Serie A. La squadra però arrivò solo al 7º posto in classifica. La delusione per la città fu cocente, la società si trovò nuovamente in difficoltà economiche e fu costretta ad una serie di cessioni. Così, nel successivo campionato di Serie B la squadra apparve nettamente indebolita e tornò in Serie C.
Nel 1978 si aprì una nuova era per il calcio pisano: la società fu acquistata da Romeo Anconetani, che divenne subito famoso come “ammazza-allenatori” ma anche come grande talent scout. Nel campionato 1978-79, nella neonata Serie C1, Romeo alternò alla guida del Pisa ben tre tecnici. La squadra del 1985-1986 retrocede in Serie B ma risulta vincitrice della Coppa Mitropa. Dopo il settimo posto della stagione 1980-81, in quella successiva fu ingaggiato il giovane allenatore Aldo Agroppi: nonostante lo scetticismo degli addetti ai lavori l’obiettivo dichiarato era la promozione nella massima serie. Le vittorie nelle trasferte di Perugia, Reggio Emilia e Pescara dimostrarono che Anconetani ancora una volta aveva visto giusto e la squadra riconquistò la Serie A il 13 giugno 1982 dopo 13 anni di attesa. La focosa personalità di Romeo Anconetani divenne in questi anni famosa in tutta Italia, e con essa anche la favola del Pisa, che dal 1982 al 1991 disputò 6 campionati di Serie A alternati a 3 promozioni dalla Serie B. La stagione 1990/1991 fu l’ultimo torneo disputato nella massima serie dalla formazione pisana. I neroazzurri disputarono due campionati in Serie B dai risultati deludenti, nonostante la presenza di giocatori come Christian Vieri, Marco Ferrante, Lorenzo Scarafoni e Roberto Muzzi e il terzo campionato, stagione 1993-94, retrocesse perdendo lo spareggio contro l’Acireale (ai calci di rigore) e ciò determinò l’amara fine del Pisa Sporting Club. La squadra retrocesse e si trovò di colpo in grosse difficoltà economiche a causa dell’inaspettata retrocessione. Fu costruita una nuova squadra ma Romeo Anconetani non riuscì a far fronte al deficit finanziario, così nell’agosto del 1994 il Pisa Sporting Club non fu ammesso al campionato e la città sprofondò nel più profondo sconforto. Quella del 1994 fu un’estate drammatica. Il calcio a Pisa sarebbe sparito se non si fosse costituita subito una nuova società. Dopo interminabili giorni di attesa, alcuni volenterosi personaggi locali iscrissero una nuova società, l’A.C. Pisa, al campionato regionale di Eccellenza. La nuova squadra fu approntata in breve tempo e non fu in grado di lottare per la promozione, concludendo il campionato all’8º posto, fra mille difficoltà di carattere burocratico e finanziario. Una nuova pagina dello sport cittadino si aprì quando il gruppo composto un nuovo gruppo fonda il Pisa Calcio 1995, che nell’agosto del 1995 viene ripescata in Serie D. Successivamente il Pisa approda alla Serie C2 con la memorabile vittoria finale contro il Viareggio per 2 a 0. Dopo tre stagioni i nerazzurri tornarono in Serie C1: sotto la guida di Francesco D’Arrigo, la squadra concluse infatti il campionato di Serie C2 1998-1999 in testa con 9 punti di vantaggio sulla seconda classificata. La stagione successiva poteva essere quella del “grande slam”, ma la gioia per la conquista della Coppa Italia Serie C passò in secondo piano dopo la sconfitta ai Play-off in semifinale per opera del Brescello. Nonostante un grande dispendio economico, i nerazzurri non sono riusciti a salire di categoria neanche nella stagione 2002-03: la squadra, allenata da Giovanni Simonelli, perd la Serie B ai supplementari della finale di ritorno dei play-off nella trasferta di Bergamo contro l’AlbinoLeffe. Le due stagioni successive (2003-04 e 2004-05) non hanno regalato ai pisani le emozioni sperate e anche la famiglia Gentili-Mian ha deciso di cedere la mano. Il 1º luglio 2005 è ufficialmente avvenuto il passaggio al nuovo proprietario Leonardo Covarelli, imprenditore immobiliare perugino. I risultati sono disastrosi subito e il Pisa concluderà il campionato al 15º posto e riuscirà a mantenere la categoria solo dopo i Play-out e grazie ad un gol di Eddy Baggio al 98’ della finale di ritorno contro la Massese. L’inizio della nuova stagione 2006-07, la società si affida ad un allenatore esperto come Piero Braglia e a giocatori esperti di categoria. Dopo un campionato combattuto, il Pisa conclude la stagione regolare al terzo posto, dietro a Grosseto e Sassuolo. In semifinale play-off i pisani affrontano il Venezia, pareggiando 1-1 nella gara di andata in casa dei lagunari. Nella gara di ritorno, il Pisa supera la squadra veneta per 3-1 e guadagna la finale contro il Monza, vittorioso sul Sassuolo. La domenica successiva il Pisa è impegnato nella difficile trasferta di Monza, che si conclude con una sconfitta per 1-0. La partita di ritorno finisce 1-0 ai tempi regolamentari, costringendo le squadre ai supplementari, che terminano 2-0 per il Pisa il quale torna così in B dopo 13 anni di assenza. Per la stagione 2007-08 in cadetteria la squadra ingaggia l’allenatore Giampiero Ventura. Il 2007 si chiude con il Pisa a 38 punti, anche grazie all’ottima forma di José Ignacio Castillo e Alessio Cerci. La squadra approda ai play-off, senza essere promossa nella massima serie, rimanendo quindi in Serie B. La stagione calcistica 2008-09 sarà il 32º campionato di Serie B nella storia del Pisa, nonché quella del centenario. Grazie al buon lavoro e all’entusiasmo vengono sottoscritti 7.505 abbonamenti battendo il record dell’anno precedente. La stagione parte bene, ma la squadra precipita nel girone di ritorno nella zona bassa della classifica. All’ultima giornata il Pisa (in superiorità numerica e incitato ininterrottamente dal numerosissimo pubblico pisano) perde in casa per 1-0 contro il Brescia e chiude al ventesimo posto anche in virtù dei risultati degli altri campi, tutti sfavorevoli al Pisa che retrocede direttamente in Lega Pro: si conclude così una stagione fallimentare in cui il Pisa non era mai stato in zona retrocessione ma vi è piombato, definitivamente, al 94º minuto dell’ultima giornata. Dopo pochi giorni da questo amaro epilogo il presidente Luca Pomponi annuncia di non ritenersi in grado di affrontare il seguente campionato, mettendo a forte rischio l’iscrizione. La società Pisa Calcio SpA è posta ufficialmente in vendita, totalmente o anche per quote, con il sindaco della città disposto a fare da tramite. È corsa contro il tempo e viene aperta la campagna abbonamenti (con garanzia di rimborso in caso di fallimento) per cercare in 5 giorni di introitare circa 1.000.000,00 di euro che abbinati a sperati proventi di cessione giocatori potrebbero essere risolutivi. Intanto dalle pagine del quotidiano Il Tirreno si apprende di un consiglio comunale straordinario (su richiesta dell’opposizione) nel quale verrà discusso il coinvolgimento di realtà imprenditoriali locali. Il tempo passa senza novità di rilievo e le scadenze per evitare il peggio si avvicinano inesorabili. Il 15 giugno 2009 Luca Pomponi in assenza di compratori apre ufficialmente una sottoscrizione popolare per donazioni a fondo perduto e/o abbonamenti nel tentativo di ricevere una forte spinta economica per poter garantire l’iscrizione della società al prossimo campionato. Il garante pisano dell’operazione Avv. Andrea Bottone ha assunto l’impegno pubblico alla restituzione di tutti i soldi ricevuti nel malaugurato caso che il tentativo di iscrizione fallisca. Il 9 luglio la Covisoc esclude il Pisa dal campionato di Lega Pro Prima Divisione per una carenza patrimoniale. L’11 luglio si conclude con un nulla di fatto il Pisa Calcio, a soli 15 anni dalla sua nascita (avvenuta dalle ceneri del Pisa Sporting Club nel 1994), viene escluso dai campionati per gravi inadempienze finanziarie e gravissime carenze patrimoniali.I suoi giocatori vengono successivamente svincolati d’ufficio. Il 23 luglio il sindaco di Pisa Marco Filippeschi costituisce in comune una nuova società sportiva, chiamata AC Pisa 1909 con l’obiettivo di iscriverla al campionato di Serie D. Il sindaco ha contestualmente avviato contatti con i soggetti imprenditoriali, appartenenti al territorio della provincia e non, che hanno manifestato l’intenzione di acquisire la società.Il 7 agosto 2009 la neonata società “AC Pisa 1909” viene ceduta dall’amministrazione comunale pisana al gruppo Battini-Aringhieri-Camilli. Il Pisa parte bene e nelle prime 8 giornate ottiene ben 6 vittorie e 2 pareggi che lo conducono alla vetta solitaria del girone D della Serie D. Il 18 aprile 2010 la squadra conquista con largo anticipo la promozione in Lega Pro Seconda Divisione, segnando il rientro della città nel calcio professionistico dopo soli 9 mesi. Il 4 agosto il Pisa viene ripescato, dopo aver presentato la domanda con versamento di A/C di 400.000 euro e fideiussioni di 800.000 euro, in Lega Pro Prima Divisione insieme a Gela, Nocerina, Bassano, Paganese, Pavia, Siracusa e Barletta. Le otto società ripescate prendono il posto di sette società fallite di Lega Pro Prima Divisione e della Triestina ripescata in Serie B a causa della mancata iscrizione dell’Ancona. La squadra conclude la stagione al decimo posto. Nel corso della stagione 2012-2013 la squadra parte forte e conquista la vetta solitaria all’undicesima e dodicesima giornata del girone di andata. Un progressivo calo di prestazioni e di sconfitte causano l’esonero dell’allenatore Alessandro Pane al quale subentra in panchina il mister Dino Pagliari. Grazie a lui il Pisa torna a scalare la classifica: la squadra vince sei partite di fila e si classifica al 5º posto in classifica, posizione che gli concede di accedere ai play-off già con una giornata di anticipo. Nei play-off il Pisa elimina il Perugia in semifinale grazie al 2-1 casalingo ed al 2-2 in trasferta; la finale, contro il Latina, vede sconfitta la compagine nerazzurra a fronte del risultato di pareggio per 0-0 in casa e del successivo 1-3 ai supplementari subìto in trasferta. Nella stagione successiva il Pisa è inserito nel girone B e l’obiettivo sono i play off. La squadra parte forte ed inizia il campionato in vetta alla classifica conseguendo anche risultati importanti come la vittoria a Perugia (che alla fine vincerà il campionato). Anche questa volta dopo un avvio brillante segue un calo di prestazioni e di risultati: è il mister Dino Pagliari a farne le spese. Il Pisa conclude la sua stagione regolare al sesto posto e raggiunge così i play off. La prima partita è con l’Aquila (classificata quinta): il Pisa sbanca il Tommaso Fattori vincendo per 1-0 ed accede alle semifinali. Nel turno successivo però incontra il Frosinone (classificata seconda) che eliminerà i nerazzurri grazie allo 0-0 a Pisa ed alla vittoria per 2-1 a Frosinone. Questa estate ha presentato ricorso per essere ammessa al campionato di Serie B in sostituzione del Siena, ma proprio nella giornata di venerdì la Figc ha decretato che a partecipare al campionato cadetto sarà il Vicenza. Il Pisa ha comunque presentato ricorso.
Squadra: il tecnico dei toscani è l’esperto Piero Braglia. Già in nerazzurro nella stagione 2006-2007, schiera i suoi con il classico modulo 4-4-2. Rosa importante che è partita con i favori del pronostico. La squadra presenta giocatori di categoria superiore come il difensore Lisuzzo, l’ex Massimo Paci, i centrocampisti Mandorlini ex Brescia e Morrone ex Parma e Latina, nonché l’esperto Iori. Davanti nomi importanti come Giovinco ed Arma, ai quali si sono aggiunti il giovane Frediani dalla Roma e l’ex Modena Stanco. Dunque una squadra ricca di qualità che punterà alla promozione del campionato, seppur consapevole della difficoltà del campionato.
Obiettivo stagionale: promozione in Serie B
Stadio: lo stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani è lo stadio di calcio di Pisa. È situato nel quartiere di Porta a Lucca e ospita le partite di calcio Pisa Calcio 1909. La struttura venne inaugurata il 26 ottobre 1919. Si trattava di un semplice campo da gioco, in quanto le gradinate non erano costituite da una struttura fissa. In seguito, il Comune di Pisa acquistò il terreno ed eseguì dei lavori di ammodernamento, con tribuna coperta con tettoia e gradinate in legno ed una capienza intorno ai 7000 spettatori. Lo Stadio fu inaugurato nuovamente l’8 novembre del 1931 con il nome di Campo del Littorio alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena.In quella occasione si disputò l’amichevole Pisa – Empoli, terminata 3-1 in favore del Pisa. Alla caduta del fascismo, lo stadio riprese il nome di Arena Garibaldi. L’ultima ristrutturazione avvenne nell’estate del 1990, in vista del ritorno in Serie A. Vennero compiuti lavori di ristrutturazione generale dell’impianto, con l’installazione di nuove torri faro per un’illuminazione più omogenea del campo di gioco, l’abbassamento di tutti i settori e la demolizione della pista di atletica, che hanno portato l’Arena Garibaldi alla capienza di circa 25.000 posti. In occasione del ritorno in Serie B nel 2007, lo stadio ha subito dei lavori di messa a norma, soprattutto nella Curva Nord, settore popolare dei tifosi pisani, che è stata ampliata di circa 2.000 posti a seguito di numerose richieste di biglietti per quel settore. L’ampliamento è avvenuto mediante l’installazione di seggiolini colorati nella parte inferiore della curva, mentre gli altri settori sono rimasti uguali nella loro capienza. Nel 2007 è stato costruito anche un nuovo tabellone luminoso, che è rimasto in servizio per 2 anni, fino al nuovo fallimento del Pisa del 2009. Per volere del presidente Luca Pomponi, il tunnel degli spogliatoi, gli spogliatoi stessi e gli uffici, sono stati ristrutturati nel 2009, ed è stata realizzata una Galleria del Centenario con una rassegna di gigantografie poste nel corridoio dei sotterranei dello Stadio.
Fabio Nazzari
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