Grottammare, il cimitero come il Père-Lachaise di Parigi

GROTTAMMARE – Diventerà Museo d’arte all’aperto il cimitero, luogo di memorie ricco d’arte dove riposano personaggi famosi da Pericle Fazzini a Joe Vescovi a Mario Carotenuto.

“Quando sarò morto non piangetemi/ rivivrò nel vento/quando lo sentirete caldo sulla nuca/quando il vento vi sconvolgerà i capelli/mi troverete sulle nuvole morbide e sempre multiformi/ma soprattutto in qualche scultura dove ho speso tempo dopo tempo” sono i versi riportati sulla tomba del grande “scultore del vento” che riposa nel cimitero di Grottammare, un luogo di memorie ma anche museo a cielo aperto tanto che l’Amministrazione si accinge a valorizzarlo in chiave turistica. Una sorta di Père-Lachaise delle Marche, visto i personaggi che vi riposano e le opere d’arte custodite, prime tra tutte le sculture bronzee dell’artista offidano Aldo Sergiacomi che decorano la tomba, quasi un mausoleo, di un noto imprenditore del luogo. Monumentale anche la tomba della Cerboni, l’adolescente morta a seguito di una caduta da cavallo.

Tanti gli artisti ed i personaggi sepolti nel cimitero della Perla dell’Adriatico che si affaccia sul mare, dall’attore Mario Carotenuto la cui immagine è incorniciata da una ghirlanda di gelsomini al leader dei Trip, il tastierista Joe Vescovi che giace sulla nuda terra, il suo nome su una croce di legno sempre carica di fiori e di messaggi, lasciati lì dai fan del musicista simbolo del progressive italiano.

Ed ancora il pittore naif Giacomo Pomili, in arte “Il Tarpato” ed il poeta Mario Rivosecchi che condusse a Roma il compaesano Pericle Fazzini e lo iscrisse all’Accademia di Belle Arti aprendogli la strada del successo. Per gli amanti della storia patria le tombe del Mascaretti e dello Speranza e del sindaco Ricciotti.

Tra le particolarità le sculture in marmo di angeli sessuati, di ottima fattura, che decorano alcune tombe ottocentesche nella parte più antica del cimitero, quelle appartenenti alle famiglie storiche: i Laureati, i Crucioli, i Rivosecchi ed i Fenili che ospitarono il musicista Franz Liszt. Un particolare che non è sfuggito alla scrittrice, Valeria Paniccia, autrice del libro “Passeggiate sui prati dell’eternità” che ha fatto visita al cimitero di Grottammare, trovandolo nel suo piccolo, di un certo interesso storico ed artistico.

C’è anche la storia d’amore, la “fidanzata” dello storico cimitero si chiama Giulia De Angelis, morta a soli 27 anni, nel 1904”. Il fidanzato, straziato, sulla lapide. “Benchè dormi in camposanto/ il mio cuore infiamma ancor/se da viva t’amai tanto/anche morta t’amo ancor/Questo cuore non sa scordarti/benché dormi nell’avel/Gioisco nel sognarti/e nell’esserti fedel”. Dalla foto sull’artistica lapide, sormontata dal bassorilievo di due piccioni che si baciano sul becco, si evince tutta la bellezza della sfortunata Giulia. Un inno all’amore romantico, che potrebbe diventare la mèta per San Valentino di tutti gli innamorati del mondo.

Di recente è  sparita dalla tomba di Fazzini una targhetta di ceramica riportante versi poetici dello scultore, di grande impatto emotivo. Ciò non è sfuggito agli appassionati dell’arte scultorea e della vena letteraria del grande Pericle che si recano in pellegrinaggio alla sua tomba, tanto da fare appello alla famiglia del più grande artista del Novecento di ricollocarne una uguale. Intenzione dell’Amministrazione di valorizzare lo storico cimitero anche con una guida, proprio come quella che si trova all’ingresso del Père- Lachaise.

Print Friendly, PDF & Email