I Carabinieri celebrano la “Virgo Fidelis”, l’ 84° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’orfano”
Questa mattina, alle ore 10.30, nella Chiesa di Mozzano (AP), intitolata ai S.S. Cosma e Damiano, officiata da padre Paulo Lopes Da Silva Marcone, i carabinieri del Comando Provinciale hanno celebrato la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabinieri. Al termine della Santa Messa, il Comandante Provinciale, Col. Domenico Barone, si è soffermato anche sulle ricorrenze dell’84° Anniversario della Battaglia di Culqualber in Africa orientale e della Giornata dell’Orfano.Ed è agli orfani, amorevolmente sostenuti dall’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, e alle vedove dell’Arma, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che è stato rivolto un affettuoso e riverente pensiero. La ricorrenza della Virgo Fidelis ha un profondo significato che idealmente riunisce i valori di militarità e religiosità.
L’impegno che è stato solennemente rinnovato nella odierna celebrazione ha onorato la memoria di quei carabinieri che, continuando a credere nella Patria e sublimando il significato delle parole fedeltà e onore, caddero valorosamente nella cruenta battaglia di Culqualber, che ebbe fine proprio il 21 novembre del lontano anno 1941, durante la 2a Guerra Mondiale.
Per l’epica resistenza del I° Battaglione Carabinieri mobilitato a difesa del caposaldo di Culqualber, venne concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma, con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”.
(Culqualber – Africa orientale agosto-novembre 1941). Al termine della cerimonia religiosa il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ascoli Piceno ha ringraziato tutte le Autorità civili e militari presenti, i cittadini intervenuti che con la loro partecipazione hanno voluto dimostrare la vicinanza all’Arma, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, i Carabinieri in servizio e in congedo.
Redazione

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