I medici: “Fare il vaccino aiuta a distinguere l’influenza classica da quella provocata dal Coronavirus”

ASCOLI – L’Area Vasta 5 ha acquistato una percentuale del 40% in più di vaccini antinfluenzali rispetto allo scorso anno con 70mila dosi che saranno custodite al Madonna del Soccorso e al Mazzoni. In questo particolare anno il vaccino anti influenzale aiuta i medici a  distinguere l’influenza classica con quella assimilabile al Covid19.

E’ un azione volta a ridurre il rischio nei confronti degli anziani, i sanitari, gli  operatori delle forze dell’ordine e sopratutto gli immunodepressi, soggetti già indeboliti e che rischiano gravi conseguenze.

Per evitare assembramenti si sta pensando ad utilizzare strutture come la palazzina ex Gil ad Ascoli, la Rsa di Acquasanta Terme e il poliambulatorio di Comunanza evitando problemi negli ambulatori medici.

“La settimana prossima partiremo con il tetravalente, una tipologia riservata a medici, infermieri, insegnanti e malati cronici. Li abbiamo già ritirati e io ho già iniziato a farli” spiega la dottoressa Stefania Fabbri, “Nel frattempo abbiamo già iniziato a farli ad alcune persone. Quest’anno con il discorso Covid  il vaccino classico ci serve per fare una diagnosi differenziale: il problema fondamentale è questo. In questo caso avremmo una semplificazione della diagnosi e della gestione dei casi sospetti a causa delle sintomatologie sovrapponibili al coronavirus” spiega la dottoressa “Consiglio di fare il vaccino anche alle categorie non solitamente definite a rischio. In genere la vaccinazione arrivava al 50% della popolazione e quest’anno arrivare già al 70-75% sarebbe una quota ottimale”


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