Il CineOcchio – “Il primo Re”, un film epico per raccontare il mito di Romolo e Remo e della fondazione di Roma

VIII secolo avanti Cristo, tra le paludi del Tevere i due fratelli Romolo e Remo si trovano soli dopo l’esondazione del fiume e catturati dagli abitanti di Alba si ritrovano a dover combattere in un duello all’ultimo sangue. I due gemelli però riescono a scatenare una rivolta e fuggono insieme agli altri prigionieri e ad una vestale che porta con se il fuoco sacro. Sapendo di avere i nemici alle costole si avventurano nella foresta dove sfideranno gli dei e dovranno contare l’uno sull’altro per lottare contro le forze della natura ed i nemici. Dalle loro gesta, da feroci battaglie e in seguito all’estremo sacrificio di sangue di uno dei due nascerà la città di Roma che darà vita ad uno dei più grandi imperi della storia.

Un film epico, eroico e crudo, sulla scia di “The revenant” e “Apocalypto”, dove la natura maestosa ed imponente rende l’atmosfera arcaica del film ancora più realistica grazie anche alle scene tutte girate con luce naturale ed i dialoghi in protolatino (con sottotitoli in italiano) che catapultano lo spettatore indietro di quasi 3000 anni, in un mondo spietato e barbarico.

Il regista Matteo Rovere ha voluto osare girando una pellicola del genere e probabilmente ha saputo osare, avvalendosi anche di attori del calibro di Alessandro Borghi e Alessio Lapice, riportando in auge un genere lasciato per troppo tempo in disparte dal cinema italiano lavorando minuziosamente su ogni minimo dettaglio, dalle consulenze di semiologi e linguisti per il protolatino fino alle indicazioni di archeologi e storici per ricreare indumenti, capanne ed armi dell’epoca.

Insomma ne “Il primo Re” nulla è lasciato al caso e le basi per un ottimo film ci sono tutte quindi non resta che correre al cinema.

 


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