Operazione antidroga, 14 misure cautelari, perquisizioni nella provincia di Ascoli
Da Iron Man Perez ai tifosi sulla collinetta: chapeau Ascoli, sei da applausi!
Il Teramo chiama, l’Ascoli risponde. E torna a +4 a 10 giornate dal termine. Un’eternità per cantare vittoria fin da ora. Ma intanto adesso ci si gode la vetta solitaria della classifica.
UN RUOLINO STRAORDINARIO – Terza vittoria consecutiva. Sei successi nelle ultime sette gare. 21 punti realizzati contro i 16 raccolti fin qui nel girone d’andata. E poco importa se prima del giro di boa tra l’esordio contro la Pistoiese e la sfida contro la Lucchese l’Ascoli aveva incassato appena 5 reti contro le 14 subite nel girone di ritorno. I numeri – quelli che contano davvero – sorridono alla squadra di mister Petrone. E le avversarie restano dietro.
UNO SPETTACOLO INCREDIBILE – Questo Picchio è uno spettacolo. Sul campo e sugli spalti. Nel giorno della festa della donna e della bella iniziativa della società per sensibilizzare contro la violenza sul gentil sesso arriva con la Lucchese un successo da applausi. Per la prima rete in bianconero di Grassi e la prima del Tripoli-bis. Per la bravura di un Leo Perez che risponde alle critiche festeggiando goliardicamente con una maschera di Iron Man. Per l’apporto encomiabile dei tifosi. Non una parola fuori posto, non uno striscione polemico, non un ‘botto’ in Curva Sud. Solo un incessante incitamento alla squadra, con un plauso a quei sostenitori che hanno seguito il Picchio dalla collinetta sopra il Del Duca. Chapeau.
CONTRO TUTTO E TUTTI – Ora però arriva il difficile. I facili entusiasmi potrebbero giocare un brutto scherzo e far piangere tutto l’ambiente bianconero. Ora bisogna restare concentrati e uniti. Contro tutto e tutti. Contro le trasferte vietate a un pubblico straordinario, contro un big match (Reggiana-Pisa) che sembra proprio non voler essere recuperato. L’Ascoli deve guardare avanti e pensare solo a se stesso. A Gubbio sarà un’altra battaglia. L’ennesima di questa stagione al cardiopalmo. Con un obiettivo più limpido che mai: vincere la guerra.
Un Ascoli da applausi. Non potevamo non elogiarlo così.