La Casini contro Castelli: "Aumento tariffe trasporto pubblico? Non era obbligatorio"
Monta la polemica sugli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico.
“I prezzi potranno essere aumentati fino a un massimo del 10% a discrezione dei Comuni, ma non c’è alcun obbligo. Ogni polemica a riguardo è strumentale“, tuona la vicepresidente della Regione Anna Casini. Chiara la discordanza con quanto dichiarato dal sindaco Guido Castelli.
LE PAROLE DELLA CASINI – “E’ ora di dire basta a chi vuole giocare allo scaricabarile addossando ad altri colpe e responsabilità. La giunta regionale, nell’ottica della collaborazione istituzionale, ha deliberato la possibilità di aumentare le tariffe al fine di permettere agli enti locali e alle aziende di trasporto pubblico locale di rientrare nei parametri nazionali e mantenere gli equilibri di bilancio. Non si tratta assolutamente di un obbligo e chi dice il contrario o non ha approfondito il provvedimento o è in malafede“.
LA CRITICA A CASTELLI – “La dimostrazione della veridicità delle mie affermazioni sta nel fatto che molti Comuni non alzeranno le tariffe. D’altra parte chi sarà costretto agli aumenti, dovrà farlo perché non è stato in grado di mantenere in attivo il bilancio della società che gestisce i servizi di trasporto pubblico sul suo territorio, come è accaduto ad Ascoli appunto. Ma questo il sindaco Castelli non lo dice perché lui è un professionista della politica che parla il “politichese”, io parlo un linguaggio tecnico e amministrativo”.
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