La rassegna Teatri Antichi Uniti-Tau con eventi anche ad Ascoli

Regione Marche, AMAT, MiC e 16 Comuni del territorio – Ancona, Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Cupra Marittima, Falerone, Fano, Macerata, Matelica, Monte Rinaldo, Osimo, Pesaro, San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia – rinnovano l’appuntamento con il TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico che in un dialogo aperto, tra passato e presente, tra beni e attività culturali, offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli a un ampio uso. TAU Teatri Antichi Uniti è un prezioso scrigno che esalta le ricchezze archeologiche della regione e i contenuti di spettacolo, da ben 27 anni un fiore all’occhiello della scena nazionale. 29 appuntamenti in 16 incantevoli siti della regione per una proposta che spazia dalle migliori esperienze della scena nazionale ai lavori di talentuosi artisti Made in Marche.

 

24.07 | Ascoli Piceno Chiostro di Sant’Agostino

IL CANTO DI ULISSE DA L’ODISSEA DI OMERO

 

con Flavio Albanese e Quartetto vocale Faraualla

regia Marinella Anaclerio

disegno luci Ettore Bianco

video Pino Pipoli, Giuseppe Magrone

produzione Compagnia del Sole

«Andiamo a fare un viaggio nella terra dei Giganti? Volete imparare dalla Maga Circe gli ingredienti per fare la pozione magica che trasforma gli uomini in animali? Sapete come si chiama l’indovino cieco che prevede il futuro? Sapete dove possiamo trovare Tiresia? Avete mai sentito il famoso canto delle Sirene? Lo vorreste sentire? Sapete quanti piedi ha il drago Scilla? Dodici! E quante teste? Sei!!!».

Flavio Albanese inizia così il suo viaggio nel mondo di Ulisse, invitando gli spettatori ad “entrare” nell’Odissea e nel suo immaginario, popolato da Eroi, Dei, creature magiche e suoni. Protagonista dello spettacolo è la parola in prosa e in versi che alternata ai canti suggestivi del quartetto vocale Faraualla, che da anni si impegna nella ricerca della musica etnica e dell’uso della voce come “strumento”, darà vita e corpo al nostro viaggio nel mito. Alterneremo dunque la tecnica di narrazione ad alcuni dei più famosi versi dell’odissea in un continuo gioco di ritmi e di canti capaci di spostare l’attenzione del pubblico dal passato al presente in un vortice che ci permetterà di incontrare Atena, Polifemo, Circe, Scilla e Cariddi, Tiresia… fino alla morte di Antinoo e risvegliarci in platea con la sensazione di aver parlato con Ulisse in persona.

30.07 | Ascoli Piceno

Chiostro di Sant’Agostino

LA RISATA NOBILE

DA ARISTOFANE

AD ACHILLE CAMPANILE

un progetto di Sergio Maifredi e Tullio Solenghi

con Tullio Solenghi

produzione Teatro Pubblico Ligure

La risata è una rivoluzione senza effetti collaterali.

Ce n’è sempre bisogno: salva la vita. Ma il suo potere eversivo l’ha sempre resa ostica ai potenti. Sarà per questo che la letteratura comica è sempre stata una Cenerentola.

Tullio Solenghi con La risata nobile vuole restituirle la legittimità che merita e renderla principessa.

Il viaggio è lungo, comincia dalla notte dei tempi. Ma tanti hanno messo su carta la risata che rende liberi: da Aristofane a Marziale e Catullo, passando per Cecco Angiolieri, fino ad arrivare a Campanile, Flaiano, Metz, Umberto Eco e poi a Benni, Gino e Michele, Umberto Simonetta, Vaime, Paolo Villaggio.

Tante penne e tanti guizzi di intelligenza indomabili.

Sulla scomparsa della “Commedia” di Aristotele, Umberto Eco ha concepito un best seller some Il nome della rosa, dove un frate è disposto a uccidere pur di evitare che si diffonda il potere incontrollabile della risata, da lui ritenuto diabolico. L’ironia non ha confini e Tullio Solenghi la porta in dote come un maestro.

 

8.08 | Ascoli Piceno

Chiostro di Sant’Agostino

 

COPPIE MITICHE

 

con Enrico Lo Verso

e un cast di performer in via di definizione

coreografie e movimento scenico Marilena Martina

regia Alessandra Pizzi

produzione Ergo Sum Produzioni

 

 

Coppie mitiche è un affresco teatrale che attraversa il tempo e lo spazio, un intreccio di parole, musica e danza che dà nuova vita alle grandi storie d’amore della mitologia. Ma non si tratta solo di raccontare il passato: questo spettacolo guarda al presente, per rivelare quanto quei miti antichi, carichi di simboli e passioni, parlino ancora di noi, delle nostre relazioni, dei nostri desideri e delle nostre fragilità.

Ogni episodio è dedicato a una coppia leggendaria: Orfeo ed Euridice, Ulisse e Penelope, Eros e Psiche, Apollo e Dafne… Attraverso una drammaturgia originale e una messa in scena ricca e dinamica, queste figure archetipiche si trasformano in specchi dell’umanità, raccontando il lutto e la nostalgia, la fiducia e l’identità nelle relazioni, il consenso e l’autodeterminazione, la fedeltà e l’attesa, l’ambizione e la perdita.

Con la straordinaria forza interpretativa di Enrico Lo Verso, accompagnato da un ensemble di otto performer che riempiono la scena con voce e movimento. Lo spettacolo si costruisce come un mosaico: ogni episodio è autonomo ma parte di una drammaturgia più ampia, in cui il mito non viene semplicemente rappresentato, ma reinterpretato attraverso codici scenici attuali, capaci di restituirne l’urgenza e la profondità.

La scena si fa così spazio fluido, in cui linguaggi diversi convivono e si contaminano: il racconto prende forma nella parola recitata, si espande nel gesto coreografico, si amplifica nel suono. Questo dialogo tra discipline crea una narrazione stratificata, che non si limita a evocare le storie ma le fa accadere davanti agli occhi dello spettatore, rendendo visibili le tensioni, i conflitti, le trasformazioni che attraversano ogni relazione. Nei miti, il sentimento è spesso legato a metamorfosi fisiche, trasformazioni concrete e irreversibili: la danza restituisce questa dimensione viscerale incarnando i mutamenti con la plasticità del movimento. La musica crea immediatamente nuove atmosfere, accompagnando l’ensemble di artisti in scena e il pubblico alla scoperta di queste storie immortali.

 


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