Lavori a Palazzo Arengo, la Giunta comunale approva il progetto di fattibilità tecnico-economica
La risposta più bella. Avanti Ascoli, la salvezza si conquista così!
E’ stato il pomeriggio che ci voleva, quello in cui avevano sperato tutti i tifosi bianconeri.
L’Ascoli c’è ed è vivo, per la salvezza il Picchio è pronto a lottare fino alla fine.
TRE PUNTI VITALI – Un successo fondamentale quello maturato ieri contro la Ternana. Per tanti – troppi – motivi. Perché dopo un solo punto conquistato nelle ultime tre gare il Picchio aveva necessario bisogno di una boccata d’ossigeno. Perché i bianconeri sono momentaneamente usciti dalla zona retrocessione diretta (Salernitana e Lanciano devono però ancora giocare). Perché la classifica – se possibile – si è accorciata ancora di più: dal Livorno (undicesimo) all’Ascoli (diciannovesimo) ci sono ben 9 squadre in soli 4 punti. E quindi il campionato è ancora tutto da giocare. Con un’altra vittoria si vola a metà classifica, con una sconfitta si risprofonda in basso. Vale per i bianconeri, ma vale anche per tutte le altre squadre. Un successo fondamentale anche per quanto accaduto alla vigilia del match. Dallo scontro Marroccu-Lovato alla sfuriata di Mangia, senza dimenticare gli screzi che hanno visti coinvolti in un modo o nell’altro Perez e Cacia. La risposta a una situazione tutt’altro che tranquilla l’avrebbe potuta dare solo il campo. E il campo l’ha data.
COSI’ SI FA – La squadra è scesa in campo con uno spirito ritrovato. Grinta, cuore, voglia di lottare su ogni pallone, spirito di sacrificio. E’ questo l’Ascoli che deve esserci ogni settimana. Giorgi che abbraccia Caturano come se avesse segnato il gol decisivo nella finale del Mondiale. Mengoni quasi con le lacrime agli occhi. I giocatori che devono chiedere il cambio perché stremati dalla generosità messa sul terreno di gioco. Mister Mangia che scappa nello spogliatoio al triplice fischio non prima di essere sorpreso dalle telecamere con l’espressione di chi sa di aver conquistato un successo importante e a stento riesce a contenere la gioia. Questo è quello che chiedono i tifosi. Perché l’Ascoli può vincere, pareggiare o perdere. Ma con questo spirito, i supporters bianconeri non potranno far altro che applaudire i giocatori.
OBIETTIVO SALVEZZA – La strada dunque – come avevamo già detto dopo Bari – è quella giusta. Dall’arrivo di Mangia il Picchio ha fatto vedere i primi miglioramenti. La squadra è compatta, molto più quadrata in mezzo al campo e arrivare in porta per gli avversari è sempre più difficile. Vero, nelle tre trasferte del nuovo tecnico l’Ascoli ha rimediato 3 sconfitte e tutte per 3-0. Col Vicenza però era praticamente impossibile vedere la mano del neo allenatore, con Cagliari e Bari – obiettivamente – il Picchio avrebbe meritato un passivo meno pesante contro due delle squadre più forti del torneo. E poi non è di certo al Sant’Elia o al San Nicola che l’Ascoli deve costruire la propria salvezza. I bianconeri devono edificarla – mattoncino dopo mattoncino – contro squadre alla portata. E allora ecco che i numeri nelle partite da non fallire sorridono al nuovo tecnico: vittoria negli scontri salvezza con Perugia e Ternana, in mezzo il pareggio (nell’altro scontro salvezza) con il Trapani. Due gol fatti e zero subiti al Del Duca, 7 punti conquistati su 9 a disposizione. L’attacco fa fatica, è vero, ma la difesa non concede nulla. E si sa, se non si subiscono gol è impossibile perdere. Ecco perché la scelta del tecnico di schierare quel 3-5-2 che all’occorrenza si trasforma in un 5-3-2 o in un 5-4-1 sembra davvero essere l’unica soluzione. Non sarà un Ascoli votato all’attacco, ma al momento è questo il modulo migliore per provare ad arrivare al mercato di gennaio senza troppi punti di distacco dalla zona salvezza. Poi starà alla società fare le dovute riparazioni. E allora si potrà vedere un altro Ascoli.
Lascia un commento