"La Riviera più bella, più civile e solidale con l'hospice"

Il neo segretario del Pd di Porto d’Ascoli, Claudio Benigni, esulta dopo l’annuncio del consigliere della Regione Marche, Fabio Urbinati, che l’hospice a San Benedetto del Tronto è una realtà prossima a realizzarsi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quale segretario del Circolo Pd di Porto d’Ascoli – afferma Benigni –  non posso che esprimere soddisfazione per l’annuncio sull’Hospice fatto dal nostro consigliere regionale Fabio Urbinati. Si completa così un percorso necessario e dovuto per dotare la città di una struttura importantissima.

Un percorso iniziato circa tre anni fa dall’amministrazione Gaspari che fece subito sue le istanze arrivate dal Comitato Cittadino attraverso il suo dinamico portavoce Antonio Cicchi di cui ricordo la passione e la determinazione che riuscì a trasmetterci. Non ha mai mollato, ed ha avuto ragione perché oggi finalmente se ne possono raccogliere i frutti. Se così fosse San Benedetto ne uscirebbe più bella, più civile e più solidale. Uso il condizionale perché spero si siano risolti del tutto i problemi che incontrammo”.

Seguita Benigni: “Difatti benché fossimo riusciti subito a individuare un sito immediatamente disponibile (nell’ambito della nostra strutturale ospedaliera), benché il Comitato avesse garantito la disponibilità dei propri volontari ed eventualmente di fondi raccolti per il progetto Hospice, benché l’Asur Regionale avesse dato rassicurazioni sulla presenza di personale infermieristico specifico e sulla turnazione volontaristica dei medici di base, si evidenziò un problema non semplice da risolvere legato alla Legge Regionale che consentiva l’apertura di un solo Hospice per Provincia (ero tra l’altro presente anch’io quando i massimi rappresentanti dell’Asur marchigiana ce lo comunicarono)”.

Insiste il segretario del Pd di Porto d’Ascoli: “Insomma c’era tutto, sembrava non servissero i 500-700.000 euro, solo un blocco normativo. La soluzione? si sarebbe dovuto modificare la legge regionale prevedendo due hospice nella stessa provincia. Oppure più ragionevolmente si doveva provare a ragionare con il Comune di Offida (attuale assegnatario di hospice) per verificare se ci fossero le condizioni per una riconversione dell’attuale sito in una struttura assistenziale diversa, più rispondente alle esigenze di quel territorio e contestualmente spostare l’hospice in quel di San Benedetto in quanto sito logisticamente più facile da raggiungere e posto nelle immediate vicinanze di un centro Oncologico come quello del Madonna del Soccorso.

Problemi dunque che non dovrebbero risultare insormontabili se i territori hanno l’intelligenza di dialogare fra di loro per creare sinergie nell’interesse di tutta la Comunità Picena.

All’epoca non facemmo in tempo a completare il percorso fatto (del quale ringrazio il sindaco Gaspari che per primo vi credette) per la scadenza del mandato amministrativo ma oggi da quel che leggo l’obiettivo è perseguibile”.

Conclude Claudio Benigni: “Spero dunque che queste problematiche siano state davvero superate perché non possiamo prendere ulteriormente in giro quelle tante famiglie (purtroppo sempre di più) che hanno in casa malati terminali e che quotidianamente lottano per un’assistenza dignitosa dei propri cari. Possiamo fare tanti errori ma questo non ce lo possiamo proprio permettere”.