L’Avis Comunale di Ascoli coinvolge più di cento classi degli Istituti Superiori nella Giornata contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata contro la violenza sulla donna, l’Avis Comunale di Ascoli Piceno torna tra i banchi di scuola con l’iniziativa speciale “Stop alla violenza contro le donne: Avis e Scuola non restano in silenzio”.
L’associazione ha inviato il progetto a tutte le scuole superiori del territorio, ricevendo una risposta straordinaria: oltre 100 classi hanno aderito, accogliendo con sensibilità e partecipazione il tema proposto.
Questa mattina l’Avis ha consegnato agli studenti una lettera di riflessione sulla violenza contro le donne, insieme alla locandina ufficiale, che riporta il messaggio:
“L’Avis non resta in silenzio.Unisciti a noi e lascia un pensiero sulla violenza di genere.”
Dopo aver letto la lettera, i ragazzi saranno invitati a scrivere un breve pensiero su un post-it, che applicheranno sulle bacheche e sulle locandine presenti nelle classi, contribuendo così a un grande mosaico collettivo di riflessioni.⁠“Questi post-it – spiega la Presidente dell’Avis, Maria Pia Mancini – verranno raccolti dalla nostra associazione e verrà data loro voce attraverso una modalità che renderemo nota più avanti.”
I pensieri, infatti, non resteranno sulle bacheche: l’Avis li custodirà e darà loro voce attraverso un’ulteriore iniziativa, che sarà realizzata in una data ancora da definire (probabilmente in occasione dell’8 marzo).Saranno selezionati alcuni dei contributi più significativi, che diventeranno parte di un nuovo momento dedicato alla sensibilizzazione e all’ascolto dei giovani.
Da sempre l’Avis è attenta al tema della violenza di genere e ha partecipato a numerose iniziative del territorio per sensibilizzare su una realtà purtroppo ancora drammatica, considerando che una donna su tre è vittima di violenza.“Siamo molto orgogliosi di poter lavorare con i giovani – continua la Presidente – e ringraziamo docenti e dirigenti per averci permesso di entrare nelle classi per sensibilizzare, smuovere le coscienze e dare voce ai ragazzi. Insieme possiamo costruire un futuro in cui rispetto ed uguaglianza siano valori fondamentali e in cui la violenza non abbia più spazio.Lo dobbiamo a tutte le vite spente, violate, uccise. Abbiamo il dovere di dare voce a chi non può più parlare, perché il sangue non si versa: si dona.”

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