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L’ex capitano bianconero Gimmy Fontana: “Con questa società si possono rivivere i fasti di un storia già scritta.”
Gaetano Fontana, detto”Gimmy”, catanzarese e indimenticabile bandiera, nonchè ex capitano e centrocampista dei magnifici “Diabolici”. In carriera ha conquistato due promozioni, la prima in serie B con l’Ascoli nella stagione 2001-2002, la seconda con la Fiorentina in serie A nel 2004. Nel 2008 ha iniziato la carriera da allenatore passando per il Centobuchi, la Santegidiese e per ultima la Nocerina nella stagione appena trascorsa. Ha subìto una squalifica di tre anni e sei mesi a seguito dei noti fatti intercorsi durante il derby Salernitana-Nocerina del 10 Novembre 2013. Nonostante ciò non ha mai perso l’entusiasmo e abbiamo parlato con lui del nuovo Ascoli e del suo futuro.
Salve Mister, sono passati alcuni mesi dalla nascita della nuova società Ascoli Picchio. Come valuta il lavoro svolto dalla società fino ad ora e che idea si è fatto?
”L’idea che mi sono fatto è quella di una società solida che ha in seno un’idea trasformabile attraverso una programmazione oculata volta al raggiungimento degli obiettivi fissati.”
Dopo un annata carica di problemi come quella dello scorso anno, che sensazioni ha a riguardo del prossimo campionato dell’Ascoli?
” I problemi se considerati come opportunità di crescita offrono soluzioni. Gli errori vengono commessi da ogni individuo ed anche per più volte al giorno, ma a fare la differenza è il come si risponde a tali sollecitazioni. Considerare gli errori passati come indice di “come non fare” può offrire alternative per migliorare la storia di un singolo, di una azienda o di un popolo. Dal nuovo corso mi giungono sensazioni positive che lasciano pensare ad un torneo sicuramente diverso rispetto a quello complicato dello scorso anno.”
L’abbiamo vista seguire alcuni allenamenti della squadra durante questa prima parte di preparazione, come le è sembrata la squadra?
“Troppo presto per dare un giudizio, sarebbe oltremodo presuntuoso da parte mia giudicare avendo pochissimi elementi per poterlo fare. Mi piace l’energia che si avverte intorno alla squadra, tale aspetto è sicuramente altamente motivante per chi lavora in questo momento.”
In città con l’acquisto da parte del Cavalier Bellini dell’Ascoli è rinato un entusiasmo che non si vedeva da anni. A cosa è dovuto secondo lei tutto ciò?
“Credo sia dovuto al fatto che una società solida dia l’opportunità ai propri sostenitori di sognare e rivivere i fasti di una storia già scritta nelle pagine di questa città.”
Il mercato è partito da poco ma la squadra è quasi al completo. Come valuta la campagna acquisti e quali pedine, secondo lei, dovranno essere inserite per fare il salto di qualità?
“Sicuramente sono stati effettuati acquisti mirati misti tra certezze ed elementi di prospettiva. Cosa manca credo sia nella testa dei dirigenti e staff tecnico, avendo loro le linee guida di questo nuovo corso.”
Il calcio sta diventando sempre più tecnologico e anche l’allenatore Petrone ha aggiunto nel suo staff un video-analista. Cosa ne pensa di questa figura?
“Oggi la tecnologia aiuta, è un valido supporto ed è giusto sfruttare tutti i mezzi disponibili. È cresciuta anche la cultura dell’atleta di conseguenza uno staff tecnico deve portare a conoscenza ogni tipo di informazione. La analisi che oggi effettuiamo sono quotidiane, anche dei singoli addestramenti. La performance di un giocatore o di una squadra passa attraverso il monitoraggio sia tecnico che psico-fisico di una seduta allenante. Ritengo siano importanti i collaboratori di un allenatore, non solo da campo, visto il volume di lavoro che è chiamato a sostenere.”
Lei che è stato il capitano dei “Diabolici”, pensa ci possa essere qualche affinità tra il passato e il prossimo campionato dell’Ascoli?
“Penso che cambiando gli interpreti sia difficile replicare un percorso. Credo sia opportuno tracciare nuovi sentieri vincenti sfruttando le nuove risorse individuali.”
Come ci si sente all’idea di non poter sedere su una panchina per così tanto tempo a seguito della squalifica?
“Non è un momento facile per chi per una vita ha vissuto in mezzo al campo. Ho sempre combattuto forme subdole che macchiano uno sport che mi ha dato una struttura di vita. Per chi in passato ha “manomesso” il normale svolgimento di una gara con transazioni economiche, e come la storia recente del nostro calcio racconta, purtroppo per me non esistono vie di mezzo. Si tratta di gente che non comprende la fortuna che gli è stata consegnata quindi deve essere allontanata per sempre da questo sistema. Oggi essere paragonato a questi soggetti, solo l’idea mi fa rabbrividire. Mi auguro che non mi venga tolto il mio diritto al lavoro che con le mie azioni rette mi sono sempre guadagnato.”
Nel frattempo come si tiene impegnato?
“Ormai da anni mi occupo di gestione di risorse umane. Sto occupando il tempo nel seguire corsi che mi permettono di accrescere la mia conoscenza ed ovviamente continuo a seguire il calcio giocato in continua evoluzione.”
Un pensiero per tutti i tifosi bianconeri…
“Il mio pensiero per i tifosi ascolani é costante. Conosco la passione viscerale, conosco le giuste ambizioni, conosco le emozioni più intime quando si parla di calcio in questa città. Per tale motivo spero ed auguro che questo percorso porti le giuste gratificazioni. Di contro, vorrei aggiungere, vista la loro cultura e conoscenza, di essere molto vicini e pazienti con la nuova società, affinché i sogni si possano tradurre in emozioni vivide…”
Raffaele Casola
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