Lovato a tutto campo parla del 2015, di Petrone, di mercato e di alcuni retroscena

A fare il punto del 2015 nella sala stampa di Corso Vittorio Emanuele è stato il direttore generale bianconero, Gianni Lovato.

Direttore, il 2015 è stato un anno ricco di soddisfazioni. 

“Sicuramente ci sono state tante gioie nel corso di questo anno, ma anche alcuni momenti difficili. E’ stato l’anno del ritorno in serie B, un evento molto importante per tutta la città”.

Un anno che si è chiuso nel migliore dei modi con il successo nel match di ieri.

“Nelle ultime due partite la squadra ha dimostrato di avere valori importanti. Ieri i ragazzi hanno disputato una grande prestazione. Un grazie anche ai nostri tifosi che ci hanno letteralmente spinto alla vittoria. I 7000 spettatori presenti hanno incitato la squadra tutta la partita, un popolo intero che voleva i tre punti”.

Momento topico di questo 2015 è stato l’esonero di Mario Petrone. Come si è arrivati a questa scelta?

“I risultati non sono arrivati e la società ha deciso di cambiare. Petrone resta comunque un ottimo tecnico, che sono certo arriverà in alto. E’ arrivato un tecnico bravo e preparato come Mangia, un allenatore che ha tanti stimoli come d’altronde la nostra società. Il suo lavoro sta iniziando a raccogliere i frutti”.

Le hanno dato fastidio le numerose critiche ricevute?

“Ormai la piazza di Ascoli la conosco bene. Si fa in fretta ad essere idolatrati e dopo poco tempo messi alla gogna. E’ una città dove il calcio si vive con passione e calore”.

E’ innegabile che nel mercato estivo siano stati commessi degli errori.

“Certamente abbiamo sbagliato delle scelte, ma l’ufficialità della serie B l’abbiamo avuta il 27 agosto. Molti giocatori importanti con cui avevamo raggiunto un accordo hanno preferito non aspettare, altri come Petagna e Almici hanno mantenuto fede alla parola data. Quando si è aperta per noi una sessione di mercato speciale non era comunque semplice operare, poichè le squadre che cedevano i giocatori poi non potevano acquistarne altri”.

Come si muoverà la società nel mercato di gennaio?

“Innanzitutto dobbiamo sfoltire la rosa, 27 giocatori sono troppi. In certi ruoli abbiamo delle eccedenze e quindi qualche ragazzo sarà ceduto. Dobbiamo mettere ordine. Poi cercheremo di rinforzarci dove ce n’è bisogno, la società non si tirerà indietro”.

Antonini e Canini sono realmente infortunati?

“Assolutamente sì, speriamo di recuperarli presto”.  

Com’è il rapporto con Marroccu?

“Non posso negare che ci sono stati dei problemi tra noi due, è capitato che su determinate questioni non la pensassi come lui. Ora abbiamo raggiunto un certo equilibrio e andiamo assolutamente d’accordo”.

Giampaolo, Lapadula, Melchiorri e Mustacchio: quattro rimpianti?

“Riguardo il primo posso affermare che da parte nostra c’era la volontà di portarlo ad Ascoli, ma allo stesso tempo non potevamo offrire un triennale ad un allenatore. Lapadula è un giocatore che volevamo a gennaio, ma le sue richieste sono state folli. Nel mercato estivo siamo tornati alla carica, ma il ragazzo ha preferito non aspettare. Con Melchiorri avevamo raggiunto un accordo, il giocatore sarebbe stato ingaggiato da un club di A che poi ce lo avrebbe girato in prestito, la società di massima serie poi però si è tirata indietro. Mustacchio, invece, è stata una scelta tecnica legata al modo di giocare di Petrone”.

Ha sentito patron Bellini?

“Sì, era molto contento. Molte volte ho sentito dire che siamo una società inesperta. Forse è vero, ma sicuramente non siamo sprovveduti”.

 


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