Mercato col Salary Cap, ecco perché l'Ascoli non può permettersi di sforare il tetto salariale
Si è parlato molto in questi giorni del Salary Cap. Ma di cosa si tratta? A cosa serve? E’ una misura che ogni società di serie B deve obbligatoriamente rispettare?
DI COSA SI TRATTA – La regola del tetto salariale è stata introdotta dalla Lega B a partire dalla stagione sportiva 2013/14. Una regola voluta fortemente dal presidente della Lega B, Andrea Abodi, per raggiungere due obiettivi: da una parte incoraggiare i club a sostenersi tramite i propri ricavi, dall’altra tutelare la sostenibilità a lungo termine del “sistema calcio”. Il funzionamento del meccanismo prevede due livelli di controllo: uno complessivo (rispetto del rapporto tra emolumenti lordi e ricavi generati dalla Società) e uno individuale (rispetto del limite degli emolumenti individuali). A livello complessivo i club devono rispettare la soglia pari al 55% nel rapporto tra emolumenti lordi e ricavi generati interamente. Qualora la suddetta soglia non sia rispettata, si attiva una verifica sui contratti individuali dei calciatori.
LA SANZIONE – Se la società ha sottoscritto contratti di importo maggiore di una soglia prefissata, si determina uno sforamento pari alla differenza tra l’importo stabilito contrattualmente e la soglia prefissata. In questa circostanza il club è costretto a rinunciare a una quota dei proventi economici di spettanza in misura pari allo sforamento. Tale quota è destinata da parte della Lega a progetti e iniziative nell’ambito dello sviluppo dei settori giovanili, della solidarietà e della formazione professionale dei tesserati.
UN INGENTE DANNO ECONOMICO – Al momento l’unico club che potrebbe sforare il tetto salariare è il Cagliari. Il danno economico che un club subirebbe è stimabile intorno ai 700-800 mila euro. La società in questione, infatti, oltre a perdere parte della mutualità della Lega nella stagione corrente, non percepisce neanche parte della mutualità spettante nel campionato successivo. Insomma, un danno finanziario che nessun club potrebbe permettersi. Tantomeno l’Ascoli di Francesco Bellini. Starà nella bravura di Francesco Marroccu scegliere i giocatori giusti con poche risorse a disposizione.
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