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Mimmo Cristiano: “Fiero di aver fatto parte della storia dell’Ascoli. Ecco gli ingredienti giusti per fare bene.”
Domenico Cristiano, detto “Mimmo”, ravennate classe 76, ha esordito in serie A a 18 anni con la Lazio e nel Gennaio del 2003 è passato all’Ascoli in serie B. Ha vestito la casacca bianconera per tre stagioni e mezza, conquistando la fascia di capitano e la promozione a tavolino in Serie A nel 2005. Ha totalizzato tra A e B con la maglia del Picchio 77 presenze e 4 reti tutte nella serie cadetta. Dopo un annata alla Fermana in Eccellenza, la scorsa stagione è andato a rinforzare notevolmente l’Offida che milita nel campionato di Prima Categoria Marche girone D. Lo abbiamo intervistato e la voglia di calcio in lui è ancora tanta.
Il 6 Febbraio 2014 l’Ascoli dopo tanti anni sotto la proprietà Benigni passa in mano a Francesco Bellini, cosa hai pensato e che sensazioni hai a distanza di qualche mese?
“Penso che l’era Benigni era ormai al tramonto da un pezzo e tutta la città e i tifosi speravano in una nuova, solida e presente proprietà. Bellini sembra tutto questo ma grande, grandissimo merito va dato ai tifosi per tutto quello che hanno fatto in questo tormentato anno calcistico. Fantastici come sempre.”
Nelle ultime stagioni hai militato con la Pro Patria in lega Pro; che idea ti sei fatto di questo torneo e quale è secondo te l’arma vincente per affrontare l’imminente Lega Pro unica?
“Negli anni che ho militato in Lega Pro nella Pro Patria è stato palese il fatto che senza una società solida alle spalle non si va da nessuna parte. Detto questo credo sia fondamentale avere un reparto offensivo importante, tanta “fame” e grande organizzazione tattica. L’ultimo aspetto, ma fondamentale, è’ l’essere consapevoli che indossare la maglia dell’Ascoli significa rappresentare una città fantastica, una tifoseria unica e una storia calcistica secolare.”
L’Ascoli quest’anno ha costruito una squadra completamente nuova rispetto allo scorso campionato, mantenendo solo alcune pedine in rosa; quanto è difficile fondere tutti i giocatori insieme fino a renderli un’unica mente?
“Non è facile assolutamente, ma sono convinto che mister Petrone e la società riusciranno a plasmare una squadra importante.”
Per molti giocatori scendere di categoria risulta una sconfitta che resterà nel proprio palmarès, è davvero così?
“Tante volte si scende di categoria perché dietro c’è’ un progetto importante. Faccio l’esempio dell’Ascoli: quando indossi i colori bianco-neri la categoria è secondaria.”
L’Ascoli sta cercando un altro centrocampista. Tu da ex nel ruolo chi consiglieresti?
“Sinceramente non mi sento all’altezza di consigliare nessuno, vedo che l’Ascoli sta operando bene, sono molto fiducioso.”
Sei stato un punto fermo e capitano per diverso tempo dell’Ascoli, che ricordi hai di quegli anni?”
“Sono orgoglioso di aver portato per diversi anni la fascia da capitano ad Ascoli in un momento poi di grande ribalta nazionale . Le partite contro il Milan o la Roma dei record sono storia e averne fatto parte è un grandissimo vanto. Ho dato tutto me stesso per l’Ascoli ma nello stesso tempo so di aver ricevuto tutto dalla città e dai tifosi. Rimarranno ricordi indelebili.”
I tuoi progetti e impieghi per il futuro prossimo?
“Ora gioco in prima categoria ad Offida; mi diverto ancora a giocare a calcio e nello stesso tempo oltre a fare il secondo a mister Tiziano Giudici alleno una squadra del settore giovanile. I progetti per ora sono quelli di studiare calcio e di fare gavetta. Con molta umiltà cerco di insegnare ai ragazzi ciò’ che altri, Giampaolo in primis, hanno insegnato a me e dare loro valori come sportività, altruismo, sacrificio, umiltà, che nel calcio di oggi si incontrano sempre meno.”
Un saluto ai tifosi…
“Un grande abbraccio a tutti i tifosi del Picchio, FORZA ASCOLI, sempre!
Raffaele Casola
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