Parla il ds Marroccu: "Ascoli e Cagliari due realtà molto simili. Impressionato dalla tifoseria ascolana"
A fare un punto della situazione di questo avvio di campionato è stato il ds Francesco Marroccu.
Direttore, qual’è il bilancio di questo primo mese nel Piceno?
“Senz’altro positivo, ho avuto sensazioni straordinarie. Lavoro insieme a persone eccezionali: presidente, Lovato, dirigenza, allenatore, squadra. Non potevo chiedere di meglio”.
Lei viene da una realtà importante come quella di Cagliari. Quali differenze ha trovato con la realtà ascolana?
“Soltanto una differenza: a Cagliari quando mi affacciavo vedevo il mare, mentre qui no. Sono due realtà molto simili. La passione della gente, l’ospitalità, i profumi, gli odori. E’ come se fossi a casa”.
Sabato è arrivata la prima vittoria in trasferta con un sonoro 4-0.
“Tre punti sicuramente meritati. I ragazzi hanno disputato una grande prestazione. La vittoria serviva tantissimo, sia per il morale che per la classifica. Ma ora dobbiamo proseguire su questa strada: una rondine non fa primavera”.
Com’è il rapporto con il mister?
“Ottimo. Come ho detto anche in passato ho trovato un Petrone molto cambiato rispetto all’esperienza di Nuoro nel quale avevamo lavorato assieme. Anche la stagione passata secondo me lo ha fatto maturare molto. Il suo pregio migliore è la voglia di arrivare a tutti i costi in serie A. Quello è il suo obbiettivo fisso”.
In molti ritengono l’Ascoli una formazione in grado di lottare per traguardi importanti. Qual’è il suo giudizio su questa squadra?
“La squadra ha potenzialità importanti, ma il nostro obbiettivo resta la salvezza. E dobbiamo fare ancora 43 punti per raggiungerla. Guai a fare voli pindarici”.
La tifoseria invece che impressione le ha fatto?
“I tifosi ascolani sono eccezionali. Ascoli è una piazza affamata di calcio, che negli ultimi anni ha sofferto e ora vuole tornare in palcoscenici importanti. Questo è un club che merita la massima serie. Una cosa che mi ha impressionato fino ad ora è che durante le partite non ho mai sentito la tifoseria bianconera insultare la tifoseria avversaria. E’ la prima volta che mi capita”.
domenica mi sa che qualche insulto lo cantiamo
ma come si fa a dire che Cagliari e Ascoli sono due piazze simili per il tifo, ma sono nettamente diverse. a Cagliari si tifa e si é più fedeli alla squadra di un isola che su una penisola, quindi prima di parlare accendere i neuroni caro marrocu, comunque sempre forza picchio.
ma come si fa a dire che Cagliari e Ascoli sono due piazze simili per il tifo, ma sono nettamente diverse. a Cagliari si tifa e si é più fedeli alla squadra di un isola che su una penisola, quindi prima di parlare accendere i neuroni caro marrocu, comunque sempre forza picchio