Parla Petrone: "Accetto le critiche, non le cattiverie. I momenti difficili mi fortificano"

Ha parlato attraverso l’emittente ufficiale ascolana E’TV Ascoli l’allenatore dell’Ascoli Mario Petrone. Ecco le sue parole:

Il suo approdo ad Ascoli: “Prima di intraprendere questa nuova esperienza ho fatto le mie valutazioni sotto ogni punto di vista. Dal punto di vista societario il primo impatto con Bellini è stato positivo, una persona che ha valori importanti, sono veramente onorato di conoscerlo. Abbiamo parlato di progetti, non sempre si vince spendendo tanto, ci vuole organizzazione. Nel nostro progetto si andava alla ricerca di uomini, oltre che bravi calciatori”.

Sulle critiche ricevute: “Io per natura sono una persona positiva, a tutto c’è un rimedio. E’ inutile emettere sentenze ora creando danni psicologici a questo gruppo, bisogna soltanto lavorare. Ci sono dei momenti in cui bisogna chiudersi dentro le quattro mura. Nei periodi difficili cerco di trarre le cose positive. Sapevo sin dall’inizio delle cattiverie e delle critiche che potevo ricevere ad Ascoli. Alle persone che offendono e che sono spropositate non ci faccio caso. Un conto è la critica, un conto è l’offesa. La critica l’accetto volentieri, aiuta a crescere professionalmente. Il pensiero di mollare è un pensiero che non mi appartiene. Tutto ciò che ho raggiunto nella mia vita l’ho fatto con umiltà e determinazione. Questi momenti mi fortificano ancora di più”.

Sulla condizione fisica: “Quando viene a mancare il ritmo partita a diversi giocatori è difficile rimediare a campionato in corso. Capita nell’ultimo periodo che corriamo in 7, invece che in 10”.

Sulla squadra: “Il nostro è un gruppo sano, ma purtroppo non tutti i ragazzi hanno la mentalità vincente. Con loro lavoro a 360 gradi, soprattutto sul lato emotivo. La squadra sta imparando a conoscere la piazza ascolana. La passione degli ascolani mi fa ricordare quella dei napoletani e questo a me affascina molto”.

Sul modulo: “Questa è una squadra che ha caratteristiche specifiche. Giocare a 3 vuol dire sacrificare Addae che non sa giocare da mezz’ala, ruolo che invece può fare Carpani e Gualdi. Lo abbiamo fatto in qualche gara come contro la Spal e la Pistoiese, ma questa è una squadra costruita per un altro tipo di gioco”.

Sul derby con l’Ancona: “Stiamo aspettando da tempo il derby di ritorno. E’ quella partita che ci deve proiettare ad andare a Teramo per vincere. All’andata abbiamo deluso i nostri tifosi, ma a molti ragazzi è servita da lezione. Perdere un derby non è mai bello, fino a quando non vinci quello successivo non te lo togli dalla mente”.

L’obbiettivo:“ Il nostro obbiettivo è quello di arrivare all’ultima giornata con ancora chance di vincere il campionato. Stiamo recuperando i ragazzi infortunati proprio per averli al massimo in questo finale di stagione. Mancano ancora 5 partite, ci dobbiamo credere. Raggiungere un traguardo dopo tutte le difficoltà che abbiamo avuto sarebbe il massimo”.

 

 

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