Pioggia, freddo e paura: la dura vita nelle tendopoli marchigiane
Piove abbastanza intensamente sulle zone terremotate delle Marche e sulle tendopoli di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme e Montegallo, dove proprio ieri si sono aperte le scuole nelle tensostrutture.
Al momento i disagi sono ancora affrontabili, ma la Sala operativa regionale della Protezione civile fa sapere che sono pronti piani di evacuazione per trasferire chi è ospite delle tende in ”zone sicure”. Ad Arquata è in funzione il Centro regionale di coordinamento, che segue l’evolversi della situazione.
Sono circa 500 le persone che hanno trascorso la notte nelle tendopoli dei campi di Montegallo, Acquasanta Terme, Arquata, e nelle frazioni Pescara del Tronto, Pretare, Colle e Spelonga, più altre in tende sparse nell’area più prossima al cratere del sisma. “I dati però – spiegano i vigili del fuoco e il vice sindaco di Arquata Michele Franchi – sono in continua evoluzione: molti terremotati che hanno l’abitazione agibile sono tornati a casa, ”spinti anche dalla pioggia”, mentre altri tornano a dormire in tenda appena c’è una nuova scossa un po’ più forte”.
Nel comprensorio di Montegallo alloggiano in tendopoli 142 terremotati (altri in 19 tende sparse); 19 persone ad Acquasanta. Nel campo di Borgo di Arquata vivono 140 sfollati. Altri 40 circa in quello di Pescara del Tronto, ma già ieri, racconta Franchi, ”a Pescara erano quasi tutti rientrati a casa”. Nella frazione di Pretare gli attentati sono 51, altri 140 sono distribuiti fra le tendopoli di Colle e Spelonga, sempre nel comune di Arquata. Per proteggere le tende dalla pioggia la Protezione civile e i vigili del fuoco hanno steso grandi teli di plastica.
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